Da quando non ci sono più Ong in mare ci sono state più partenze di migranti
I dati dell'Ispi, secondo cui non c'è correlazione tra le due cose
Migranti: ISPI, più partenze da Libia quando non ci sono ong in mare
Non c’è correlazione tra la presenza delle imbarcazioni delle Ong in mare e le partenze dei barconi di migranti dalle coste libiche. A sostenerlo è l’ISPI, Italian institute for international political studies.
“In questi ultimi due giorni non c’è nessuna Ong a pattugliare al largo delle coste libiche. Eppure sono partite più di 500 persone”, scrive su Twitter Matteo Villa, ricercatore del programma Migrazioni dell’ISPI.
Stando ai dati dall’istituto, a settembre, nei giorni in cui le Ong si trovavano in mare, le partenze sono state in media 43 ogni ventiquattro ore. Invece, nelle giornate in cui non vi era alcun assetto di soccorso al largo i numeri parlano di quasi il doppio delle partenze, in media sono 82.
“Da inizio anno – scrive Villa in un altro tweet – dalla Libia sono partite più di 10.000 persone quando al largo non c’era nessuno a salvarle. Di queste, solo 3.895 (37%) sono arrivate a nord. 6.089 (57%) sono state riportate in Libia. E almeno 571 (il 5,4%) sono morte in mare”.
Anche Charlie Yaxley, portavoce di UNHCR per Africa e Mediterraneo, riguardo alla correlazione tra migranti e Ong si trova d’accordo con i dati dell’ISPI. “Le Ong non sono un pull factor (ovvero le condizioni che attraggono una persona a migrare, ndr) ma salvano le vite”, ha commentato.