Migranti, 70 rischiano la vita al largo di Malta: imbarcano acqua e chiedono aiuto
Ne ha dato notizia la ong Alarm Phone
Migranti, 70 rischiano la vita nelle acque di Malta
Settanta migranti in fuga dalla Libia stanno rischiando la vita nelle acque di Malta. È quanto ha comunicato oggi la ong Alarm Phone con un messaggio pubblicato su Twitter. “Questo pomeriggio siamo stati chiamati da una barca in pericolo nella zona Sar di Malta, con circa 70 persone, tra cui donne e bambini, in fuga dalla Libia. Stanno imbarcando acqua e chiedono urgente aiuto. Le autorità di Italia e Malta non confermano se stanno inviando soccorsi”.
Il messaggio di Alarm Phone è arrivato mentre a Malta infuria la bufera politica scoppiata per la svolta delle infagini sull’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia.
Migranti, Salvini rischia due processi
La notizia dei migranti in pericolo arriva in un giorno in cui il dibattito sul tema immigrazione in Italia è tornato vivo. Oggi la Procura di Palermo ha notificato all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini la richiesta fatta al tribunale dei Ministri di procedere a indagini preliminari nei suoi confronti per i reati di concorso in abuso d’ufficio “commesso a Roma dal 14 al 20 agosto” e concorso in sequestro di persona “commesso in Sicilia dal 15 al 20 agosto”. La vicenda riguarda il divieto di sbarco imposto da Salvini alla nave Open Arms con a bordo i migranti soccorsi in mare ad agosto scorso.
Salvini rischia due processi. È indagato a Palermo e a Roma per le vicende Open Arms e Mare Jonio.
“La procura della Repubblica di Palermo – si legge in una nota della Lega che cita l’atto notificato al leader – ha trasmesso al Tribunale dei Ministri il fascicolo a carico dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini. Si tratta del procedimento che riguarda la mancata concessione del POS alla nave Open Arms e la conseguente privazione della libertà personale in pregiudizio di numerosi migranti giunti nelle acque di Lampedusa”.
“Al senatore Matteo Salvini, inoltre – prosegue il comunicato del Carroccio – è stata notificata l’apertura di un procedimento su querela di parte della società proprietaria del rimorchiatore Mare Jonio (della ong Mediterranea, il cui capo missione era Luca Casarini)”.
“La procura della Repubblica di Roma – conclude la nota – ha richiesto al collegio per i reati ministeriali di voler procedere ad accertamenti e indagini”. I reati ipotizzati, in questo caso, sono calunnia e diffamazione.