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Home » Esteri

Donne uccise e smembrate: coppia killer vendeva parti delle vittime

Immagine di copertina
Donne uccise e figli venduti: coppia killer arrestata in Messico. Credit: Getty Images

È successo in un sobborgo di Città del Messico, dove i due uccidevano ragazze madri e vendevano i loro bambini

Trasportavano parti di cadaveri in un passeggino, per le vie di un sobborgo di Città del Messico. Erano i resti delle ragazze madri che rapivano, smembravano e vendevano. I due avevano anche messo in piedi un vero e proprio traffico di bambini: adescavano le donne con figli piccoli per poi venderli.

La polizia ha arrestato una coppia di serial killer che ha confessato l’uccisione di venti persone. Il doppio di quelle per cui i due erano sospettati in un primo momento.

È successo a Ecatepec, il sobborgo popolare di Città del Messico, dove gli agenti di polizia hanno scoperto nell’appartamento della coppia e in un’altra proprietà altri resti umani. Le parti dei corpi fatti a pezzi erano ricoperte da uno strato di cemento, distribuite in otto secchi da venti litri l’uno, ma anche conservate in un frigorifero e in sacchetti di plastica.

L’uomo, dopo l’arresto, ha confessato anche di aver stuprato alcune delle sue vittime prima di ucciderle, poi avrebbe proceduto alla vendita delle membra, come ha confermato anche il procuratore di stato Alejandro Gomez. Gli inquirenti ora stanno indagando per capire a chi siano stati venduti i resti umani.

Il fenomeno dei femminicidi in Messico è molto diffuso e nella maggior parte dei casi i colpevoli restano impuniti. Quello che è successo nel sobborgo di Città del Messico però è talmente raccapricciante da aver causato l’indignazione di molti, arrivando a innescare potenti proteste di piazza Ecatepec.

I vicini di casa dei due hanno riferito alla polizia che ogni volta che li incontravano stavano spingendo la carrozzina. La stessa in cui la polizia trovava i pezzi di cadavere.

La polizia è arrivata alla coppia di killer dopo che a settembre una donna del posto, la ventottenne Nancy Huitron e la sua bambina di due mesi, Valentina, erano scomparse. A quel punto i sospetti sono ricaduti sulla coppia, che è stata fermata dagli agenti e scoperta in possesso dei resti umani.

In udienza, l’imputato, Juan Carlos, ha confessato di aver ucciso la signora Huitron e ha identificato altre due delle sue vittime, la ventitreenne Arlet Olguín e la ventinovenne Evelyn Rojas.

Le tre vittime, tutte madri single, erano scomparse negli ultimi mesi. La Huitron è scomparsa il 6 settembre con la sua bambina dopo aver lasciato le sue due figlie più grandi a scuola. Quando nessuno si è presentato a riprendere le due bambine a scuola è scattato l’allarme.

La piccola Valentina è stata ritrovata dalla polizia: era stata venduta dai due a una coppia. Ora è tornata a casa ed è stata affidata alla nonna.

Secondo gli investigatori la coppia avrebbe attirato le vittime in casa per vendere loro cibo e vestiti. I due vivevano con tre figli, tra i quali un bambino piccolo. Juan Carlos e la compagna Patricia vendevano alle persone meno abbienti del sobborgo viveri e vestiario, soprattutto per bambini.

Secondo quanto riferito dalla polizia, l’uomo prima di essere arrestato ha chiesto di poter fare una doccia e indossare altri vestiti, perché “non sono un criminale sporco”.

Come riporta la BBC, in Messico, dove oltre il 90 per cento dei crimini resta impunito, da diversi anni si registra un’ondata di violenze contro donne e ragazze. Secondo dati Onu, ogni giorno nel paese vengono assassinate sette donne.

Tra gennaio e aprile di quest’anno, 395 persone sono scomparse in Messico: 207 sono donne. Le sparizioni avvengono soprattutto in aree in cui si registra un alto tasso di violenza, dove il controllo è in mano alle bande criminali e la polizia non ha il coraggio di andare.

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