18 mesi di carcere al soldato israeliano che sparò a un aggressore palestinese
Il tribunale di Tel Aviv si è espresso dopo la condanna per omicidio colposo: “Ha colpito senza alcuna giustificazione”
Il soldato israeliano Elor Azaria, che a marzo 2016 sparò a un assalitore palestinese già ferito a terra dopo aver compiuto un attentato a Hebron, è stato condannato a un anno e mezzo di carcere militare effettivo.
Il Tribunale militare di Tel Aviv si è espresso dopo la condanna giunta nelle settimane scorse per omicidio colposo.
“Azaria ha colpito un terrorista senza alcuna giustificazione, in contrasto con un valore supremo, quello della vita”, ha spiegato la giudice Maya Heller, nel pronunciamento della sentenza. Il soldato è inoltre andato contro l’etica delle armi, che è alla base dello spirito dell’esercito israeliano”.
Secondo quanto riporta l’Ansa, i tre giudici hanno riconosciuto ad Azaria diverse attenuanti. Fra queste, la situazione complessa in cui quel giorno si era venuto a trovare in seguito a un attentato palestinese contro i commilitoni.
La pubblica accusa aveva chiesto tra i tre e i cinque anni. Uno dei tre giudici, rimasto in minoranza, riteneva che Azaria avrebbe dovuto scontare una pena compresa fra 30 e 60 mesi. Non è ancora noto se la difesa intenda presentare ricorso.
La vicenda ha scatenato un dibattito in Israele e suscitato le proteste della destra. Il ministro dell’istruzione Naftali Bennet – del partito nazionalista Focolare ebraico – ha affermato che Azaria non deve scontare “nemmeno un giorno di carcere” e va perdonato. Fuori dal tribunale militare centinaia di sostenitori di Azaria hanno scandito slogan di condanna nei confronti dei giudici.
**Non restare fuori dal mondo. Iscriviti qui alla newsletter di TPI e ricevi ogni sera i fatti essenziali della giornata.**