La Merkel vuole convincere la Turchia a fermare le partenze dei rifugiati in cambio di 3 miliardi
Angela Merkel cerca un accordo tra Ue e Turchia che prevede un finanziamento al governo turco in cambio di una concreta riduzione nelle partenze dei migranti per l’Europa
La cancelliera tedesca Angela Merkel, in visita a Istanbul, ha detto ai leader turchi che sosterrà l’ingresso della Turchia nell’Unione Europea in cambio di maggiori controlli sull’immigrazione.
“Come possiamo rendere questo processo più rapido?”, ha detto Merkel al primo ministro turco Ahmet Davutoglu durante una conferenza stampa congiunta.
L’Unione europea e la Turchia si stanno parlando per provare a trovare un accordo sull’immigrazione. Tra le misure previste ci sarebbero aiuti economici pari a circa tre miliardi di euro da destinare alla Turchia per gestire i flussi migratori.
Angela Merkel ha detto che nessun Paese dovrebbe sostenere il peso dell’immigrazione da solo e poi ha aggiunto che “è un compito che va diviso, e l’Unione Europea ha dei doveri qui (in Turchia)”.
Il piano prevederebbe inoltre la creazione di nuovi campi profughi nel Paese in cambio di un più facile accesso ai visti d’ingresso in Europa per i cittadini turchi.
“Apprezzo i passi avanti che ci sono stati nella discussione. Tuttavia ci sono molte questioni che devono essere affrontate e risolte” ha detto il primo ministro turco Ahmet Davutoglu.
Angela Merkel è sotto pressione in Germania per porre un freno agli arrivi di migranti. Le stime indicano che nel 2015 circa un milione di rifugiati raggiungeranno la Germania.
Merkel vuole che si arrivi a un accordo tra Unione europea e Turchia, che – in cambio di aiuti – riduca le partenze verso l’Europa. Attualmente in Turchia ci sono circa due milioni di rifugiati.
Davutoglu e Merkel hanno convenuto sul fatto che è necessario trovare una soluzione per la guerra civile siriana. “Siamo pronti a lavorare insieme contro l’immigrazione illegale per fermare i trafficanti che sfruttano persone disperate. Ma è necessaria una cooperazione per risolvere i problemi in Siria, così che la migrazione sia fermata all’origine” ha detto Davutoglu.
Il primo novembre in Turchia ci saranno le elezioni anticipate dopo che nella tornata elettorale di giugno nessun partito era riuscito a conquistare la maggioranza parlamentare.
La situazione è piuttosto tesa nel Paese dopo l’attentato dinamitardo ad Ankara di sabato 10 ottobre contro la marcia della pace organizzata dal Partito democratico del popolo (Hdp). I principali indiziati sono circa dieci persone appartenenti all’Isis.