Presto i meme potrebbero diventare illegali
La nuova legge europea sul copyright potrebbe mettere un freno alla diffusione delle immagini e dei video
Presto, molto presto, i meme potrebbero diventare “illegali”. Lo scorso 20 giugno il comitato per gli affari legali del Parlamento europeo ha approvato la nuova normativa europea sul copyright, che verrà poi votata da tutto il Parlamento, in cui – all’articolo 13 – si parla di obbligare i grandi siti web (tra cui le piattaforme social) ad “utilizzare le tecnologie di riconoscimento dei contenuti per individuare video, musica, foto, testi e codici protetti dal copyright”.
Un’imposizione che potrebbe mettere un freno alla diffusione delle immagini e dei video che per forza di cose utilizzano materiale non proprio e protetto da copyright.
Una normativa che, secondo una lettera firmata da 70 esperti (tra cui il creatore del world wide web Tim Berners Lee e il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales), potrebbe trasformare internet “in uno strumento per la sorveglianza automatizzata e per il controllo degli utenti”.
L’articolo 13 infatti muterebbe profondamente il concetto secondo cui ad essere responsabili dei contenuti sono gli utenti, dando questa responsabilità alle piattaforme.
“L’articolo 13 trasforma i social media e le altre compagnie di internet in una specie di polizia del copyright, costringendoli a implementare un sistema di sorveglianza altamente invasivo”, ha spiegato a Wired l’esperto in crittografia e sicurezza Bruce Schneier, uno dei firmatari della lettera.
Un modello di questo tipo, secondo i firmatari, potrebbe essere adottato anche dai governi e dalle multinazionali, potenziando ulteriormente il sistema di sorveglianza su internet.
L’articolo 13 non doveva essere presente nella bozza finale della normativa, ma è stato reintrodotto lo scorso 25 maggio. Secondo il relatore della proposta di legge Alex Voss, nel testo non si fa riferimento a un filtro ma più genericamente a tecnologie per la prevenzione delle violazioni del copyright.
Oltre all’articolo 13, l’articolo 11 della legge presenta molte criticità e problematiche. In particolare verrebbe introdotto l’obbligo di pagare un’imposta alle testate giornalistiche e alle case editrici, ogni qual volta dovesse essere linkato un articolo o un contenuto.
Normativa molto simile a quella approvata in Spagna nel 2014, che ha provocato la chiusura temporanea di Google News nel Paese.
Insomma, ci sarà molto da lavorare e da discutere per trovare una giusta regolamentazione. Ci riusciranno?