Russia, Medvedev: “Useremo anche armi nucleari per difendere zone annesse con i referendum”
L’ex presidente russo e vicepresidente del consiglio di sicurezza Medvedev ha minacciato gli avversari in Ucraina: “qualsiasi arma russa, comprese le armi nucleari strategiche e le armi basate su nuovi principi, potrebbe essere utilizzata” per proteggere le repubbliche autoproclamate del Donbass e gli altri territori che fino al 27 settembre terranno dei referendum sull’annessione con la Russia.
L’armamento nucleare russo sarebbe composto 4.447 testate utilizzabili, di cui 1.588 schierate su basi o missili. Sempre Medvedev ha ricordato come alcuni di questi, i missili balistici intercontinentali (Icbm) possono raggiungere l’Europa o gli USA, e quelli supersonici lo fanno in poche decine di minuti. Questa precisazione sarebbe venuta in risposta alle minacce di un raid in Crimea da parte della NATO, raid che sono già avvenuti per mano dell’esercito ucraino conto basi russe. “La Russia ha scelto il suo cammino e non torna indietro” ha incalzato Medvedev.
Intanto, secondo Ovd-Info in diverse città russe ci sono state proteste contro la mobilitazione militare di 300 000 riservisti annunciata da Putin. Oltre 1 300 manifestanti sono stati arrestati. Secondo il Cremlino, molti di loro verranno arruolati nell’esercito inviato in Ucraina. Nel frattempo per molti continua la fuga dal paese, creando code in autostrada e esaurimento dei biglietti aerei.