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Home » Esteri

Medio Oriente, chi sta con chi

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Da Hamas a Fatah, passando per i gruppi minori. Chi si oppone a Israele e chi all'Iran? Chi è il più odiato? Una mappa di Slate

Mentre il Medio Oriente è in fiamme, dalla Siria all’Iraq, passando per Israele e i Territori Palestinesi, è sempre meno facile riuscire a decifrare l’attuale situazione.

Chi combatte contro Israele nella Striscia di Gaza? Solo Hamas?

Fatah partecipa attivamente al conflitto? Chi è il gruppo più odiato in Medio Oriente? E l’Iran?

Lo stato ebraico di Israele, i palestinesi di Hamas, l’Iran sciita, i terroristi di al-Qaeda.

Ma anche l’Arabia Saudita partner degli USA, la Turchia, membro della NATO, i sunniti dell’ISIS, l’Egitto, la Siria, Hezbollah.

Chris Kirk e Joshua Keating, due giornalisti americani, hanno pubblicato su Slate una tabella che mostra in modo chiaro e semplice i rapporti di amicizia e inimicizia tra i principali Paesi e gruppi del Medio Oriente, compresi gli Stati Uniti.

Il tutto corredato da faccine colorate.

Tra l’altro, la tabella è anche importante per chiarire come l’ISIS non possa essere inclusa nella galassia di al-Qaeda.

Così come Hamas e l’Autorità Nazionale Palestinese, seppur connazionali, abbiano spesso interessi diversi.

La tabella ci ricorda inoltre che i contrasti nell’area mediorientale sono più complessi di quelli tra Israele e gli stati arabi o tra sciiti e sunniti.

Date un’occhiata qui sotto. 

 

(Nel pezzo di seguito spieghiamo quali sono le forze che compongono l'”esercito” di Gaza che si batte contro Israele e che non include solo Hamas).

L’offensiva israeliana contro Hamas è iniziata l’8 luglio scorso con l’obiettivo di indebolire la sua forza nella Striscia di Gaza. In questo territorio, tuttavia, sono presenti altre forze politiche di diversa natura che, pur differenziandosi nelle loro ideologie, hanno come tratto comune la resistenza nei confronti di Israele.

Hamas: acronimo che sta per Movimento della resistenza islamica, nasce nella Striscia di Gaza nel 1987 durante la Prima Intifada (sollevazione palestinese di massa contro il dominio israeliano). Creato da Ahmed Yassin, da Abd al-Aziz al-Rantissi e da Mohammed Shama, attivisti legati ai Fratelli Musulmani egiziani, la struttura di Hamas è formata da un braccio politico e un braccio armato, le Brigate Ezzedin al-Qassam.

Nel 2006 Hamas si presenta alle elezioni legislative con il partito politico “Cambiamento e riforma”. La vittoria del Movimento della resistenza islamica segna la rottura con Fatah e lo spaccamento della Palestina in due entità politiche. A seguito dell’accordo di riconciliazione nazionale, firmato il 23 aprile scorso, Hamas e Fatah avevano messo fine alla divisone politica della Palestina con l’insediamento di un governo di consenso nazionale, avvenuto il 2 giugno.

Fatah: il Movimento di liberazione nazionale palestinese, costituito a partire dal 1957, fa parte dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP). Dal 2006, anno della vittoria di Hamas alle elezioni legislative, Fatah non è più presente a Gaza come movimento politico. Le Brigate dei Martiri di al-Aqsa, composte dai membri del suo braccio armato, sono ancora stanziate all’interno della Striscia.

Movimento per il Jihad Islamico in Palestina: gruppo che, per partecipazione e forza militare, è secondo ad Hamas. Formatosi nella Striscia di Gaza come ramo distaccato dei Fratelli Musulmani egiziani, pur nascendo come movimento islamista sunnita, il Jihad Islamico Palestinese (nome abbreviato) viene finanziato dall’Iran e negli ultimi anni si è avvicinato a Hezbollah, movimento e partito fondamentalista islamico sciita nato in Libano dopo l’invasione israeliana del 1982 che ha contribuito addestrandone i membri e fornendo loro armamenti. La sua ala armata sono le Brigate al-Quds.

Comitati di resistenza popolare (PRC): sotto questa sigla si raccolgono membri uscenti da Fatah e militanti che operano nella Striscia di Gaza. Sono stati creati nel 2000, anno della Seconda Intifada (Intifada di al-Aqṣā), da Jamal Abu Samhadana, ex membro di Fatah e di Tanzim, movimento palestinese nato nel 1995 come ala militare di Fatah. I comitati presentano una posizione meno radicale rispetto ad Hamas e al Jihad Islamico Palestinese.

Gruppi salafiti: rappresentano i più forti oppositori di Hamas. I salafiti si dividono in tre gruppi armati: L’esercito dell’Islam (Jaysh al-Islam), I soldati di Dio (Jund Ansar Allah) e Monoteismo e Jihad (al-Tawhid wa al-Jihad). Quest’ultimo è oggi il gruppo più attivo nella Striscia di Gaza: ha rivendicato l’uccisione di Vittorio Arrigoni, l’attivista italiano rapito a Gaza la sera del 14 aprile 2011.

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