Medici senza frontiere ritirerà il suo personale da sei ospedali in Yemen
La decisione arriva a pochi giorni dall'ennesimo attacco aereo contro un ospedale gestito dall'organizzazione, in cui sono morte almeno 19 persone
Medici Senza Frontiere ha dichiarato di voler ritirare il suo personale da sei ospedali nel nord dello Yemen dopo l’attacco aereo della coalizione a guida saudita che lo scorso 16 agosto ha colpito un ospedale, uccidendo almeno 19 persone nel distretto di Abs.
L’organizzazione francese ha detto in una dichiarazione che continuare a rimanere nei governatorati di Saada e Hajjah era “pericoloso sia per i pazienti che per il personale”.
Hanno aggiunto che gli ospedali rimarranno in gestione del personale locale.
Medici senza frontiere denuncia il fatto che gli attacchi aerei sono continuati nonostante avessero condiviso le coordinate satellitari dei loro ospedali con le parti coinvolte nel conflitto.
“Gli alti funzionari della coalizione a guida saudita ripetutamente affermano di onorare il diritto umanitario internazionale, ma questo attacco dimostra l’incapacità di controllare l’uso della forza per evitare attacchi contro gli ospedali pieni di pazienti”.
“La decisione di evacuare il personale da un progetto umanitario non viene mai presa alla leggera, ma in assenza di garanzie credibili sul fatto che le parti rispetteranno la condizione protetta di strutture mediche, non ci può essere altra scelta”.
La coalizione saudita sta portando avanti attacchi aerei nello Yemen dal marzo 2015 nel tentativo di cacciare i ribelli sciiti Houti e difendere il governo riconosciuto a livello internazionale del presidente Abedrabbo Mansour Hadi.
Medici senza frontiere fornisce aiuti d’emergenza alle persone vulnerabili nelle zone di conflitto in tutto il mondo, tra cui la Siria, dove numerosi sono stati gli ospedali bombardati dalle varie parti in guerra.