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Cosa ha detto Salvini nel suo ultimo discorso al parlamento europeo

Immagine di copertina
Il leader della Lega Matteo Salvini

Il leader della Lega ha detto che, se sarà premier, è pronto a sforare il tetto del 3 per cento, ha ribadito la sua linea dura sull'immigrazione e si è soffermato sugli scenari per la formazione di un governo

Martedì 13 marzo 2018 il segretario federale della Lega, Matteo Salvini, ha parlato alla sede del parlamento europeo di Strasburgo, per l’ultima volta in veste di eurodeputato.

Salvini, eletto al Senato italiano in Calabria nel corso delle elezioni politiche del 4 marzo, in un discorso tenuto alla scuola di formazione politica del Carroccio, ha deciso di dimettersi dall’europarlamento.

Il discorso con cui Salvini si è rivolto alla stampa e ai presenti a Strasburgo si intitolava: “La vittoria della Lega alle elezioni italiane: i tempi cambiano”.

Cosa ha detto Salvini nel suo discorso

Sul fronte dei conti pubblici, il leader dalla Lega ha dichiarato guerra all’Europa: “Ignoreremo il tetto del 3 per cento”, per poi stemperare i toni: “Sarebbe impossibile un’uscita dell’Italia dall’euro improvvisa e solitaria”.

E ha chiarito: “L’euro era, è e rimane una moneta sbagliata, ma i nostri esperti lavorano a un piano piano B se da Bruxelles arrivassero solo dei no”.

“Diminuiremo le tasse in Italia portandole al 15 per cento, proporremo la pace fiscale agli italiani con il fisco, abbiamo pronta la riforma della scuola”, ha aggiunto Matteo Salvini nel suo discorso.

“Sull’immigrazione, la linea italiana va decisa di nuovo, con la Lega meno sbarchi e più espulsioni, l’Europa non può essere un enorme campo profughi. La guerra ce la stanno portando”, ha proseguito.

“Volendo noi mantenere la pace avremo buoni rapporti con la Russia, esatto contrario di quello che è stato incredibilmente scelto in questi giorni a Bruxelles, riporteremo un po’ di normalità nell’Unione. Speriamo che il voto italiano sia l’anticamera di quanto accadrà negli altri paesi, complimenti agli amici francesi per il loro coraggio, il loro rigore”.

“Il voto di domenica dice che il re è nudo”, ha detto Salvini. “Non ci sarà più l’asse popolari-socialisti, i popoli europei porteranno la loro identità a Strasburgo”.

Salvini ribadisce inoltre il suo rifiuto a un governo con il Pd: “Abbiamo avuto i voti per mandare a casa Renzi, e quindi mai nella vita farò un’alleanza con Renzi, visto che abbiamo fatto tanto per mandarlo a casa”.

“Per la prima volta la Lega ha preso voti ed eletti in tutta Italia, a Roma città abbiamo preso 162mila voti, penso che ne vedremo delle belle”, ha detto. “Se qualcuno da Bruxelles, Berlino e Roma pensa di attuare in governo per escluderci ha sbagliato”, ha concluso.

Salvini ha parlato anche dei presunti accordi con il Movimento Cinque Stelle per i presidenti di Camera e Senato: “Ascolterò tutti: Grasso, Di Maio, Renzi, stasera incontrerò i miei alleati. Leggo di retroscena sui giornali ma non ho ancora sentito nessuno”.

Sull’ipotesi che il premier della coalizione di centrodestra possa essere Roberto Maroni, Salvini è stato lapidario: “Il premier di Lega e centrodestra sono io”.

Sulla ricerca di una maggioranza in parlamento il leader della Lega ha dichiarato: “Stiamo lavorando ad un programma di governo per i prossimi cinque anni. Se ci sarà una maggioranza su questo programma, mi prenderò l’onore e l’onere di guidare il paese”.

Salvini è stato accolto nella sala stampa del parlamento europeo dagli applausi di alcuni membri del gruppo di destra Enf, e ha polemizzato con alcuni dei giornalisti presenti: “Se a qualcuno non piace il risultato elettorale può andarsene – ha detto – Vedo che c’è molta gente nervosa a sinistra e questo mi fa piacere”.

Il percorso di Salvini al parlamento europeo

Nel 2004 Salvini è stato eletto per la prima volta al Parlamento europeo, ottenendo 14mila preferenze nella circoscrizione nord-ovest.

Durante la sua prima esperienza a Strasburgo è stato membro della Commissione per la Cultura e l’Educazione e sostituto per la Commissione per l’Ambiente, la Salute Pubblica e la Sicurezza Alimentare, oltre che della Delegazione per la Commissione Parlamentare Congiunta tra Unione Europea e Cile.

Alle elezioni europee del 2014 la Lega ha ottenuto il 6,2 per cento dei voti, eleggendo cinque europarlamentari al parlamento europeo.

Salvini ha stretto un’alleanza con il Front National di Marine Le Pen, il partito francese con cui condivide gli ideali di abbandonare la moneta unica per riacquistare la sovranità monetaria.

Insieme alla leader della destra francese ha formato il Movimento per un’Europa delle Nazioni e della Libertà, gruppo parlamentare europeo che riunisce i movimenti estremisti euroscettici.

Nell’ultima legislatura a Strasburgo Salvini è stato membro della Delegazione per le relazioni con l’India, della Commissione per il Mercato Interno e la Protezione dei Consumatori e della Delegazione per le relazioni con la penisola coreana, oltre che sostituto della Commissione per il Commercio Internazionale, della Delegazione per le relazioni con il Sud Africa e nella Delegazione per le relazioni con il Canada.

Il trionfo della Lega alle elezioni del 4 marzo

Oltre al Movimento Cinque Stelle, l’altro grande vincitore delle elezioni è senz’altro la Lega,che ha ottenuto il suo massimo storico (il 17,37 per cento) superando Forza Italia e divenendo il primo partito all’interno della coalizione del centrodestra.

La Lega ha ottenuto 73 seggi in parlamento.

Questa la distribuzione completa dei seggi dopo le elezioni:

  • La coalizione di centrodestra: 263 seggi 
  • La coalizione di centrosinistra: 117 seggi
  • M5S: 222 seggi (il partito guidato da Di Maio è il primo gruppo parlamentare alla Camera)
  • PD: 91 seggi
  • Lega: 73 seggi
  • Forza Italia: 59
  • Fratelli d’Italia: 19
  • Liberi e Uguali: 14 seggi
  • Svp: 2 seggi

Questo sono le parole pronunciate da Salvini subito dopo il voto: “È una vittoria straordinaria che ci carica di orgoglio, gioia e responsabilità. Milioni di italiani ci hanno chiesto di prendere per mano questo paese e liberarlo dalla precarietà e dall’insicurezza. Lo vedo come voto di futuro dopo 5 anni di governo della sinistra”.

“Ringrazio la Lega che ha scelto di crescere. Ringrazio chi mi è stato vicini, i miei figli che sono a scuola, i giornalisti obiettivi, pochi”.

“Sono uno che mantiene la parola data aggiunge e l’impegno preso riguarda la coalizione di centrodestra, che ha vinto e che può governare”.

Izzeddin Elzir, presidente dell’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche italiane, intervistato da TPI, ha commentato così l’esito del voto:

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