“Quell’auto puntava proprio noi”: il racconto di Matteo May, uno dei due italiani investiti a New York
Matteo Maj, 51 anni, e Giulia Gardani, 34, i due italiani investiti a Manhattan (New York) da una donna che alla polizia ha raccontato di aver sentito la voce di Dio che le parlava (“Ho chiuso gli occhi, pregato, e continuato a guidare”), stanno meglio. Entrambi sono ricoverati al Bellevue Hospital. Nelle scorse ore l’uomo, grafico pubblicitario, ha parlato per la prima volta alla moglie, istruttrice federale di tennis ed ex giocatrice entrata una volta nelle classifiche mondiali. Lei è la ferita più grave delle sette persone rimaste coinvolte: Gardani si è fratturata le vertebre cervicali, la parte alta della colonna vertebrale. Cinque ore di intervento chirurgico sulla rachide cervicale. Le hanno installato alcune placche.
“È stato un incubo”, ha raccontato il marito a La Repubblica, “momenti tremendi, noi due insieme e un attimo dopo… ma adesso Giulia sta meglio, ha aperto gli occhi, per fortuna mi ha riconosciuto. Le hanno tolto le macchine e ha respirato da sola. I dottori sono molto fiduciosi”. La prima richiesta della moglie è stata da sportiva. “Mi ha fatto capire con il labiale che voleva che accendessi la tv e mettessi un canale di sport, qualsiasi sport. Secondo i medici, Giulia ha recuperato in fretta grazie alla sua tempra di atleta”.
Maj si è fratturato il naso, tibia e perone della gamba destra. “Ho assistito a tutta la scena, quella macchina scura ci è venuta addosso, accelerando. Ha puntato proprio noi, salendo sul marciapiede. Eravamo fermi in attesa del verde, dopo aver mangiato a Bryant Park, eravamo andati in zona Empire, poi stavamo risalendo verso nord, per rientrare in albergo. Era il nostro viaggio di nozze, rimandato per la pandemia. Domenica era la nostra ultima notte negli Stati Uniti”.
Le immagini riprese da una delle 8 telecamere di sicurezza dell’area hanno registrato il momento in cui l’auto è piombata sui turisti. La Honda ha attraversato l’incrocio, dirigendosi verso il marciapiede sulla destra. “Eravamo io, Giulia e altri turisti, asiatici”, ha ricordato Maj. L’impatto è stato molto violento. “Siamo stati scaraventati a una decina di metri e siamo finiti tra un cumulo di rifiuti. La nostra fortuna è che i soccorsi sono arrivati subito e ci hanno portato in un ospedale molto organizzato”. Maj, secondo quanto riporta La Repubblica, rientrerà a casa nei prossimi giorni. La moglie resterà per la riabilitazione a New York.