Marine Le Pen sfida i giudici e rifiuta di essere interrogata sul caso degli incarichi fittizi
La leader del Front National, convocata per la vicenda dei falsi impieghi all'Europarlamento, ha comunicato che non risponderà prima delle elezioni presidenziali
La leader del Front National, Marine Le Pen, si è rifiutata di essere interrogata dai giudici per l’inchiesta sugli incarichi fittizi dei suoi assistenti al Parlamento europeo.
La candidata alle presidenziali francesi era stata convocata dai giudici e ha comunicato il suo rifiuto tramite una lettera.
La Le Pen, secondo quanto riportato da Le Monde, ha inoltre dichiarato che non accetterà alcuna convocazione di polizia o giudici fino alla conclusione delle elezioni presidenziali dell’11 e 18 giugno.
Catherine Griset, la capo di gabinetto della leader del Front National di Marine Le Pen, è stata indagata il 22 febbraio 2017 per le indagini relative a questa inchiesta.
In seguito a questa notizia, la Le Pen aveva dichiarato che esiste un “rischio di strumentalizzazione della giustizia”.
Il 31 gennaio 2017 era scaduto il termine entro cui la leader del Front National avrebbe dovuto restituire circa 300mila euro al Parlamento europeo per uso improprio delle risorse dell’Unione.
Le Pen avrebbe assunto infatti due assistenti, Thierry Légier e Catherine Griset, per svolgere lavori in favore del partito francese pur essendo pagati dall’istituzione dell’Ue. Le Pen ha fatto sapere di non essere intenzionata a pagare e ha detto che si tratta di una vendetta politica.
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