Marijuana: perché mangiarla può essere pericoloso e cosa fare se si esagera
L'assunzione per ingestione amplifica gli effetti psicotropi del Thc. Negli Stati Uniti, dove il consumo è legale, sono aumentati gli accessi al pronto soccorso per disturbi legati al suo consumo
Sono passati quattro anni da quando in Colorado ha aperto il primo negozio che vende marijuana e prodotti totalmente legali a base di cannabis con Thc. Da allora, di riflesso, sono aumentanti i casi di consumatori che sono finiti al pronto soccorso dopo aver ingerito biscotti o altro cibo con marijuana.
Questo succede perché tramite l’ingestione gli effetti sono più intensi e più duraturi, ed è più facile che su un consumatore non abituale e meno assuefatto la reazione sia più forte.
Brutte esperienze – Nonostante quanto si crede, assumere marijuana non è completamente privo di rischi. Come racconta The Guardian, in almeno due casi ci sono stati dei risvolti tragici. Un uomo ha sparato e ucciso sua moglie ed è stato condannato all’ergastolo, e almeno un’altra persona è deceduta per eventi collegati all’assunzione della sostanza.
Sono pero però casi isolati. La maggior parte delle persone che finisce al pronto soccorso viene semplicemente tenuta in osservazione dal personale sanitario finché gli effetti non spariscono.
Maureen Dowd ha raccontato sul New York Times la sua esperienza dopo aver mangiato una barretta di cioccolato alla marijuana. Per otto ore è caduta in uno stato di alterazione, in preda alle allucinazioni, incapace di muoversi:”Più passava il tempo, più mi convincevo di essere già morta e che nessuno me lo volesse dire”.
Assunzione – Come Dowd, in molti hanno accusato disturbi simili, ma questo dipende soprattutto dalle modalità di assunzione della marijuana attraverso il cibo.
Solitamente ci vogliono circa 2 ore perché il principio attivo faccia effetto, l’errore più comune dei consumatori meno esperti è quello di spazientirsi e in quel lasso di tempo continuare a mangiare, rendendo più pesanti e più durature le conseguenze.
Il numero degli accessi al pronto soccorso infatti è aumentato non per la pericolosità dello stupefacente, ma per la maggiore disponibilità sul mercato di prodotti commestibili con Thc e alla legalizzazione della sostanza, che rende il consumo provo di effetti legali, per cui le persone non hanno timori a chiedere l’intervento dei medici.
Piccole dosi – Per tentare di ridurre gli effetti collaterali, gli Stati dove è consentita la vendita hanno introdotto alcuni requisiti che devono avere i prodotti, e le aziende si sono adeguate subito: ovviamente è loro interesse che si verifichi il minor numero di incidenti legati al consumo della loro merce.
Così ad esempio le merendine o le barrette devono essere facilmente divisibili in più porzioni, in maniera tale che il consumatore possa mangiare piccoli pezzi senza compromettere l’integrità del prodotto.
Cosa fare – Il consiglio – valido solo dove il consumo è legale – è start low and go slow: inizia piano e procedi lentamente. Piccole dosi e intervallate tra loro.
Jordan Tishler, medico esperto in prodotti alla cannabis, raccomanda di cominciare con 5mg di Thc, e continuare con dosi basse per alcuni giorni per dare tempo al corpo di abituarsi. Secondo The Guardian la dose che ha sconvolto Dowd era di almeno 100mg, 20 volte quella consigliata.
Il modo migliore per superare gli effetti più forti comunque rimane il riposo: con il passare del tempo i disturbi si riducono e si torna alla normalità. “Prima di tutto – suggerisce un altro esperto, il fisico Bonni Goldstein – continua a ripeterti: ‘Non stai né per morire, né smetterai di respirare’. Piuttosto sdraiati, guardati un film, riposati”.