“Marchionne è in coma profondo”, la rivelazione del direttore di Lettera43
Secondo quanto riporta il direttore di Lettera43 Paolo Madron sul suo profilo Twitter “Marchionne è in coma profondo”
Le condizioni di Sergio Marchionne, ex amministratore delegato di Fca, è morto il 25 luglio 2018.
È stato il giornale Lettera43 a dare per primo la notizia delle condizioni di salute del manager di FCA quando ancora nessuno ne sapeva nulla.
Marchionne era ricoverato da fine giugno in una clinica a Zurigo, in Svizzera, dove ha subito un intervento chirurgico alla spalla, di cui avevamo già scritto. marchionne news
Sabato 21 luglio, la società ha diffuso un comunicato stampa ufficiale in merito alle sue condizioni di salute. Qui invece la nota ufficiale pubblicata. marchionne news
È sempre di ieri la notizia dell’abbandono anticipato del gruppo Fca, che il manager ha guidato per 14 anni. Convocata una riunione d’urgenza dei consigli d’amministrazione di Fca, Ferrari e Cnh industrial, sabato 21 luglio è stato stabilito infatti che Marchionne non è più l’amministratore delegato di Fca. marchionne news
Le condizioni di salute del manager restano gravi, per questi motivi “il Dr. Marchionne non potrà riprendere la sua attività lavorativa”, secondo quanto riporta la nota ufficiale diffusa dal gruppo. marchionne news
Anche John Elkann, presidente del gruppo, si è pronunciato sulla vicenda. In una lettera destinata ai dipendenti Fca Elkann scrive: “Sergio non tornerà più, è stato il migliore”. Il presidente ha aggiunto: “È la lettera più difficile che abbia mai scritto”.
Qui il testo della lettera che John Elkann ha scritto ai dipendenti di Fca dopo la nomina di Mike Manley come nuovo ad della società, diffusa dal quotidiano La Repubblica.
“Care colleghe, cari colleghi, questa è senza dubbio la lettera più difficile che abbia mai scritto. È con profonda tristezza che vi devo dire che le condizioni del nostro Amministratore Delegato, Sergio Marchionne, che di recente si è sottoposto a un intervento chirurgico, sono purtroppo peggiorate nelle ultime ore e non gli permetteranno di rientrare in FCA. Negli ultimi 14 anni, prima in Fiat, poi in Chrysler e infine in FCA, Sergio è stato il miglior amministratore delegato che si potesse desiderare e, per me, un vero e proprio mentore, un collega e un caro amico. Ci siamo conosciuti in uno dei momenti più bui nella storia della Fiat ed è stato grazie al suo intelletto, alla sua perseveranza e alla sua leadership se siamo riusciti a salvare l’azienda. Sergio ha anche realizzato un incredibile turnaround in Chrysler e, grazie al suo coraggio nel lavorare all’integrazione culturale tra le due aziende, ha posto le basi per un futuro migliore e più sicuro per noi tutti. Saremo eternamente grati a Sergio per i risultati che è riuscito a raggiungere e per aver reso possibile ciò che pareva impossibile. Ma come lui stesso ha detto più volte: “Il vero valore di un leader non si misura da quello che ha ottenuto durante la carriera ma da quello che ha dato. Non si misura dai risultati che raggiunge, ma da ciò che è in grado di lasciare dopo di sé”.
“Fin dal nostro primo incontro, – continua Elkann – quando parlammo della possibilità che prendesse le redini della Fiat, ciò che mi ha veramente colpito di lui, al di là delle capacità manageriali e di una intelligenza fuori dal comune, sono state le sue qualità umane. Qualità che gli ho visto negli occhi, nel modo di fare, nella capacità di capire le persone. Ci ha insegnato ad avere coraggio, a sfidare lo status quo, a rompere gli schemi e ad andare oltre a quello che già conosciamo. Ci ha sempre spinti ad imparare, a crescere e a puntare in alto – spesso andando oltre i nostri stessi limiti – ed è sempre stato il primo a mettersi in gioco. L’eredità che ci lascia parla di ciò che è stato davvero importante per lui: la ricerca dell’eccellenza, l’idea che esiste sempre la possibilità di migliorare”. marchionne news