Testa umana ritrovata nella pancia di uno squalo: potrebbe essere il 24enne attaccato e ucciso sul Mar Rosso
La notizia del 24enne Vladimir Popov sbranato a morte di fronte ai bagnanti nel Mar Rosso aveva sconvolto il web. Oggi Al Arabiya rende noto che è stata trovata una testa umana nello stomaco di uno squalo tigre e tutto fa pensare che potrebbe trattarsi di quella Vladimir Popov.
L’uomo che aveva cercato di salvare Popov, riporta il Sun, aveva raccontato quanto accaduto subito dopo l’attacco: “Quando ho nuotato verso la sua direzione, l’acqua era piena di sangue. Ho visto che non aveva più una mano, e ho capito che non potevo metterlo in salvo”, ha continuato il testimone, che sarebbe però riuscito a riportare a riva una donna, che si trovava in acqua in stato di choc a poca distanza dalla mattanza.
Il corpo di Popov sarebbe poi stato esaminato da alcuni esperti medico-legali in un obitorio di Hurghada e, secondo le prime informazioni trapelate, il cadavere sarebbe stato “sfigurato e con diverse parti mancanti”. Ma l’autopsia è ancora in corso e il cadavere non sarà riconsegnato alla famiglia fin quando non saranno completate tutte le procedure.
Secondo Dmitry Orlov, biologo marino e operatore subacqueo nel Mar Rosso, l’esemplare responsabile dell’attacco sarebbe una femmina in stato di gravidanza. Ma non solo: potrebbe trattarsi dello stesso animale responsabile di due uccisioni avvenute lo scorso anno ai danni di due turisti, un austriaco e un rumeno, dilaniati sempre nei pressi di Hurghada. Lo squalo, memore dei suoi attacchi mortali, sarebbe ritornato nella zona perché considerata ricca di “prede facili“.