Un corteo per difendere l’Europa
Il 25 aprile, in occasione della festa della Liberazione, a Milano si terrà una manifestazione in cui si difenderà anche l'Europa unita
A giudicare dalla crisi politica che l’Unione europea sta attraversando, sembrerebbe che il desiderio di vivere in un’Europa unita e fraterna abbia perso d’intensità. A settant’anni dalla fine della seconda guerra mondiale, i movimenti sovranisti hanno il vento in poppa, poiché l’Europa e le sue istituzioni sono sempre più percepite come un soggetto estraneo, utile principalmente per puntare il dito contro un capro espiatorio o per avanzare rivendicazioni frutto soltanto di miopi egoismi nazionali.
Sembra disperso il pensiero di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni che proprio nel Manifesto di Ventotene trovarono la sintesi tra diversi pensieri ed orientamenti politici, per individuare insieme la strada della ricostruzione. Si è esaurita l’eco delle parole dei Padri fondatori dell’Unione europea come Alcide De Gasperi, Jean Monnet, Robert Schuman, Paul-Henry Spaak e Konrad Adenauer, che proprio nell’integrazione europea trovarono la chiave per assicurare pace e sviluppo ai loro Paesi.
Ma non sarà il tempo che passa a cancellare gli orrori profondi delle guerre che lacerarono l’Europa con un corteo di drammi e di miserie. Non è il succedersi delle generazioni a svuotare lo spirito più profondo della Resistenza che con grande sacrificio di vite umane ha piantato i semi dei valori di una nuova Europa, unita e solidale, garante di pace e progresso nei decenni a venire.
È la politica spontanea e cittadina a doversi fare carico di questi messaggi e tale è il preciso obiettivo dell’iniziativa che abbiamo lanciato per il corteo del 25 aprile a Milano, città Medaglia d’Oro alla Resistenza. “Noi, Patrioti europei” nasce anzitutto dal desiderio di difendere i privilegi di libertà che ci sono stati lasciati in eredità, e dalla voglia di fare respirare gli ideali più grandi, per offrire nuovi impulsi che ci facciano avanzare uniti nel solco dei nostri valori comuni.
La verità è che le crisi economiche irrisolte e gli scenari internazionali sempre più complessi rendono un’Europa unita, solida e solidale un’esigenza ancora più urgente: l’unica via per dotarci d’istituzioni e di strumenti in grado di rappresentare e difendere nel mondo i valori fondamentali della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza e dello Stato di diritto. Di qui la convinzione che proprio in un momento di grande difficoltà, l’integrazione europea possa e debba rappresentare, per la seconda volta in meno di un secolo, la ricetta comune per fare fronte alle numerose sfide e alle minacce che toccano nel vivo la quotidianità di tutti.
Sui lavori di ristrutturazione e di ammodernamento dell’Unione europea, della nostra casa comune, è possibile trovare una sintesi tra la ricchezza culturale di più popoli, il pensiero di persone con orientamenti politici diversi e i bisogni cogenti di tutte le generazioni. E’ vero che i giovani non hanno un’esperienza diretta o ravvicinata che possa richiamarli su ciò che accadde quando gli egoismi nazionali e i pregiudizi diretti contro popoli e Paesi interi ebbero la meglio nel nostro continente. E proprio per questo è fondamentale fare rivivere i giorni, come il 25 aprile, e i luoghi della memoria, per favorire la consapevolezza del privilegio che viviamo viaggiando, studiando e lavorando liberamente in tutto lo spazio dell’Unione europea.
Da Varese a Siracusa, nella piazza di ogni città, una stele ricorda i nomi dei caduti nei devastanti conflitti europei del Novecento. Vale lo stesso in ogni villaggio francese e di altri Paesi europei. Alla Whitehall di Londra è stato di recente eretto anche un monumento alle donne della seconda guerra mondiale, mentre a Berlino sono decine i luoghi che richiamano gli orrori della guerra, tra cui le rovine della chiesa dell’Imperatore Guglielmo e il Memoriale per gli ebrei assassinati d’Europa.
Sono monumenti e simboli di una tragedia comune a tutti i cittadini europei. Una tragedia che ha però dato origine a un sogno di pace e di progresso di cui le giovani generazioni sono state beneficiarie, ma non ancora protagoniste.
A partire dal Corteo del 25 aprile#TUTTOBLUE, ognuno di Noi, Patrioti europei ha l’opportunità di offrire il suo contributo. Per rispondere alla storia con i valori che ci sono stati lasciati in eredità.