Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 17:37
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

Malala Yousafzai contro Boko Haram

Immagine di copertina

L'attivista pakistana ha lanciato un appello per la liberazione delle studentesse rapite da Boko Haram

In occasione del suo diciassettesimo compleanno, Malala Yousafzai ha deciso di volare in Nigeria per supportare direttamente i parenti delle ragazze rapite da Boko Haram nell’aprile scorso (qui un sunto sulla situazione dopo il rapimento e qui un articolo su cos’è Boko Haram).

Malala, vittima di un attentato talebano (qui la lettera che le hanno indirizzato) in Pakistan nel 2012 a causa della sua battaglia per il diritto allo studio delle donne, è diventata in breve tempo un’icona internazionale per i diritti femminili.

Durante l’incontro con gli attivisti di #bringbackourgirls, ad Abuja, Malala ha lanciato un chiaro segnale alla sfera del fondamentalismo religioso. “Smettetela di abusare dell’Islam – ha dichiarato rivolta agli esponenti di Boko Haram – l’Islam è una religione di pace”.

L’INTERVENTO DI MALALA IN NIGERIA 

Le indagini sul rapimento, avvenuto nella città di Chibok, nordest della Nigeria, sono state fatte partire in ritardo dal governo. Questo non ha scalfito la tenacia dei genitori delle vittime che, appena appresa la notizia, si sono mossi autonomamente per tentare di fare chiarezza sulla questione. “Posate le vostre armi. Rilasciate le vostre sorelle – ha proseguito Malala durante l’incontro – rilasciate le mie sorelle. Liberatele, non hanno commesso alcun crimine”.

Successivamente, la vincitrice del Premio Sakharov 2013 ha parlato con il presidente nigeriano Goodluck Jonathan, ricevendo la promessa che le ragazze saranno presto liberate. Ieri, lo stesso presidente ha dichiarato pubblicamente che incontrerà per la prima volta i parenti delle vittime, scoraggiati ma, secondo Malala, con ancora una flebile speranza nel loro cuore.

Boko Haram vorrebbe instaurare la sharia in tutto il Paese e sta sostenendo una battaglia contro l’occidentalizzazione della Nigeria: una politica che ha portato non solo al rapimento delle studentesse, ma anche a diversi attentati da parte del gruppo terroristico contro chi guardava le partite della Coppa del Mondo in pubblico.

Al momento, le ragazze nigeriane ancora in mano al gruppo estremista islamico sono 219 e rischiano di essere vendute come spose. Il 7 luglio scorso sembra che almeno 63 studentesse siano riuscite a scappare approfittando della temporanea assenza dei loro carcerieri.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Francia, case editrici e scrittori fanno causa a Meta per violazioni del copyright
Esteri / L'Europarlamento approva la risoluzione sul piano di riarmo europeo
Esteri / La Casa Bianca diventa uno showroom: Trump compra una Tesla per sostenere Elon Musk
Ti potrebbe interessare
Esteri / Francia, case editrici e scrittori fanno causa a Meta per violazioni del copyright
Esteri / L'Europarlamento approva la risoluzione sul piano di riarmo europeo
Esteri / La Casa Bianca diventa uno showroom: Trump compra una Tesla per sostenere Elon Musk
Esteri / L’Ucraina accetta la proposta di cessate il fuoco degli Usa: “Ora tocca alla Russia”
Esteri / Trump contro il Canada: "Distruggerò la vostra industria dell'auto". E torna a minacciare l'annessione
Esteri / Filippine: ex presidente Rodrigo Duterte arrestato per crimini contro l’umanità
Esteri / Ucraina: Zelensky incontra una delegazione Usa in Arabia Saudita. Kiev bombarda la Russia: 1 morto a Mosca
Esteri / Canada: Mark Carney sarà il nuovo premier al posto di Justin Trudeau. Ecco chi è l'anti-Trump
Esteri / Siria, Osservatorio: “Quasi 1.000 civili uccisi nei massacri delle minoranze in corso dal 6 marzo”. L’Onu: “Sterminate intere famiglie”
Esteri / Romania, il candidato di estrema destra Calin Georgescu escluso dalle presidenziali: scontri tra i suoi sostenitori e la polizia