Macron: “È auspicabile vaccinazione ai bambini”. E ammette anche errori con i gilet gialli
In un’intervista rilasciata a Tf1 e Lci, il presidente francese, Emmanuel Macron, ha affermato che, in linea con le dichiarazioni delle autorità sanitarie delle scorse settimane, è probabile si stia andando verso dei richiami regolari del vaccino contro il Covid 19. Per quanto riguarda i bambini è “auspicabile” l’immunizzazione tra i 5 e gli 11 anni ma devono decidere i genitori: “Oggi non abbiamo emanato alcun obbligo e credo che i genitori debbano essere informati”. Ha ribadito, inoltre, la strategia francese contro il coronavirus: vaccinazione, pass sanitario e anche il rifiuto di chiudere le scuole: “Oggi abbiamo un controllo migliore della situazione rispetto a un anno fa. Il virus torna con l’inverno, è normale, è più forte. Faremo resistenza, ma dobbiamo continuare a vaccinarci per proteggerci”. Ha, infatti, detto di voler continuare a convincere gli altri 5 milioni di francesi non ancora vaccinati.
Per quanto riguarda le imminenti festività ha affermato “Molto probabilmente, tra Natale e Capodanno, avremo una pressione molto forte sui nostri ospedali”.
A pochi mesi dal primo turno delle elezioni presidenziali del 2022, Macron ha parlato non solo del coronavirus, ma ha raccontato anche il suo quinquennio da presidente. In oltre un’ora e mezza ha risposto alle domande dei giornalisti e ai quesiti che si pongono i cittadini. Alla domanda su una sua possibile candidatura, il presidente francese ha eluso il quesito mantenendo la suspense. Ha anche detto “Non sono qui per mantenere il potere, sono qui per far avanzare il Paese”.
Sulla crisi dei gilet gialli ha poi riconosciuto le sue responsabilità. “Sono stati fatti degli errori” ha detto, come quello della carbon tax. Ha rivendicato, però, anche di non essere mai stato “Il presidente dei ricchi”, come affermato dai suoi oppositori: “So da dove vengo”, ha detto.
L’intervista però ha acceso qualche polemica. Jean-Luc Mélenchon, candidato di La France insoumise, ha scritto su twitter che si è trattata di una” chiacchierata egocentrica, tiepida e senza fiato” che ha visto l’assenza di temi importanti come la crisi ambientale. Eric Ciotti, del partito Les Républicains ha detto: “Non c’era molto, nessuna proposta, poca visione” definendo il contenuto dell’intervista “un programma di propaganda da parte di un candidato”.