Vertice Macron-Putin in Francia: Parigi cerca di riaprire il dialogo con Mosca
Sul tavolo Ucraina, Siria e Iran. Ma il leader del Cremlino diserterà il G7 del fine settimana Biarritz
Vertice Macron-Putin in Francia
Emmanuel Macron incontra Vladimir Putin. Il vertice bilaterale tra i due leader è previsto nella giornata di oggi, lunedì 19 agosto, al Fort de Bregançon, la residenza estiva di Macron nel Sud della Francia.
Il presidente russo Vladimir Putin è atterrato a Marsiglia intorno alle 16.20, da qui ha raggiunto la residenza estiva del presidente francese Macron a Fort de Bregancon dove il vertice è iniziato intorno alle 17.00.
Diversi temi al centro dei colloqui: tra gli altri l’Ucraina, la Siria e il programma nucleare dell’Iran. In particolare, il presidente francese tenterà di disinnescare la tensione con la Russia per la crisi delle petroliere iraniane.
Questione Siria
All’inizio dell’incontro bilaterale il presidente francese Macron ha detto che “È necessario rispettare la tregua concordata a Sochi e mettere fine ai bombardamenti nella regione siriana di Idlib”.
Questione Ucraina
I contatti telefonici del Cremlino col nuovo presidente ucraino Volodymyr Zelensky sono fonte di “cauto ottimismo”: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin incontrando il presidente francese Emmanuel Macron. Putin ha affermato che intende riferire a Macron di tali colloqui.
Questione Gilet Gialli
La Russia non vuole proteste come quelle messe in piedi in Francia dal movimento dei gilet gialli: lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin incontrando il suo omologo francese Emmanuel Macron a Fort de Bregancon. Nelle ultime settimane la polizia russa ha represso a colpi di manganello e con ondate di arresti le manifestazioni antigovernative “non autorizzate”. Putin ha dichiarato che chi viola le controverse leggi russe sulle proteste deve rispondere delle infrazioni.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha invitato Vladimir Putin a rispettare i principi democratici in Russia e quindi anche il diritto a protestare. Da oltre un mese a Mosca si registrano proteste contro l’esclusione di molti oppositori dalle elezioni comunali del prossimo 8 settembre nella capitale russa. In due occasioni le proteste sono state autorizzate, le altre volte sono state represse con ondate di arresti e a manganellate.
Questione nucleare
Vladimir Putin ha affermato che l’esplosione in un poligono militare vicino a Severodinsk, nel nord della Russia, non costituisce una minaccia per quanto riguarda l’aumento delle radiazioni. “Non ci sono minacce lì, non c’è neanche un aumento del livello delle radiazioni”, ha detto Putin durante l’incontro in Francia con Macron. Lo riporta l’agenzia Interfax.
Macron è stato oggetto di critiche per la sua decisione di invitare Putin in Francia, proprio nei giorni in cui il presidente russo è impegnato a reprimere le proteste di piazza a Mosca, dopo la decisione della commissione elettorale di escludere dalle prossime elezioni comunali i candidati indipendenti.
Putin non parteciperà al vertice del G7 a Biarritz, nel sud-ovest della Francia, nel fine settimana, ma Macron cercherà di convincerlo che relazioni migliori con i paesi occidentali potrebbero aiutare a ripristinare il posto della Russia nel gruppo delle nazioni industrializzate.
Quanto al G7, Macron ha promesso “misure di sicurezza senza precedenti” per il vertice, avvertendo che “gruppi violenti” hanno in programma di convergere su Biarritz. Agli attivisti anti-globalizzazione sarà impedito di tenere un “contro-vertice”, ma ai manifestanti è stato dato il permesso di radunarsi a circa 25 chilometri a sud della città.
“Siamo pronti per le contro-dimostrazioni e, se saranno violente, le neutralizzeremo”, ha assicurato il ministro dell’Interno francese, Christophe Castaner.
Al G7 Macron riferirà a suoi colleghi sull’esito dei suoi colloqui con Putin.
Secondo alcuni analisti, il presidente francese difficilmente riuscirà a persuadere il suo omologo russo. Al contrario, averlo invitato in Francia potrebbe solo rafforzare le posizioni autoritarie del leader del Cremlino.
Hubert Védrine, ex ministro degli Esteri francese, ha elogiato invece il tentativo di Macron di ripristinare il dialogo. Védrine ha ricordato l’impegno di Parigi e Berlino per far rientrare Mosca nel Consiglio d’Europa, nel maggio scorso. “Gli Stati Uniti e la Russia non hanno rinnovato gli accordi sul disarmo nucleare e questo apre un grande interrogativo sulla sicurezza in Europa”, ha sottolineato Védrine. “Saremo sempre vicini alla Russia. Che facciamo? O ci atteniamo a una politica di condanna, sanzioni che spingono stupidamente Mosca verso la Cina, che non è affatto quello che vogliono i russi, o cerchiamo di ripristinare una discussione di vicinato, anche se complicata. Dobbiamo essere molto prudenti”.
Secondo alcuni analisti, Macron potrebbe usare la possibile revoca delle sanzioni europee alla Russia come “leva economica” per convincere Putin a dialogare.