Covid, un turista giapponese è bloccato in Perù da marzo: il Machu Picchu riapre solo per lui
Coronavirus, turista aspetta 7 mesi e Machu Picchu riapre per lui
Il luogo turistico più famoso del Perù, il Machu Picchu, è stato riaperto dopo mesi di chiusura dettata dal Coronavirus, ma per un solo turista: un giapponese rimasto bloccato nel Paese per mesi a causa della pandemia. “La prima persona sulla Terra che è andata a Machu Picchu dopo il lockdown sono io”, ha postato Jesse Katayama sul suo account Instagram allegando una sua foto sul sito deserto.
“È davvero fantastico! Grazie”, ha aggiunto in un video pubblicato sulle pagine Facebook dell’autorità locale per il turismo a Cusco, dove si trova il famoso sito. Katayama aveva sullo sfondo la maestosa cima della montagna punteggiata da antiche rovine che una volta attirava migliaia di turisti al giorno ma che è rimasta inaccessibile al pubblico da marzo. L’istruttore di boxe giapponese, un 26enne di Nara, è rimasto bloccato in Perù da marzo. Aveva comprato un biglietto per il sito turistico pochi giorni prima che il Paese dichiarasse l’emergenza sanitaria. Doveva trascorrere solo tre giorni nella zona, ma con i voli cancellati e gli spostamenti limitati, si è ritrovato bloccato per mesi.
Alla fine, il suo caso ha raggiunto l’autorità locale del turismo, che ha accettato di dargli un permesso speciale per visitare la città Inca, riaprendo il sito solo per lui. “Pensavo che non sarei potuto andarci, ma grazie a tutti voi che avete supplicato il sindaco e il governo, mi è stata data questa super opportunità speciale”, ha scritto in giapponese sul suo account Instagram.
Machu Picchu è l’eredità più antica dell’impero Inca che governò una vasta fascia del Sud America occidentale per cent’anni prima della conquista spagnola nel 16esimo secolo. Le rovine dell’insediamento Inca furono riscoperte nel 1911 dall’esploratore americano Hiram Bingham e nel 1983 vennero dichiarate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco. La riapertura al pubblico di Machu Picchu era prevista inizialmente a luglio ma è stata rimandata a novembre. Saranno ammessi solo 675 turisti al giorno, il 30 per cento del numero consentito prima della pandemia, con i visitatori che dovranno mantenere il distanziamento fisico. Da quando fu aperto per la prima volta ai turisti, nel 1948, venne chiuso solo una volta prima, per due mesi nel 2010, quando un’alluvione distrusse i binari ferroviari che la collegano a Cusco.