Medici senza frontiere sospende le operazioni di soccorso al largo della Libia
L'organizzazione che aiuta i migranti in mare ritiene molto grave il comportamento minaccioso della guardia costiera libica. Msf non ha firmato il codice di condotta per le ong voluto dal governo italiano
L’organizzazione non governativa Medici senza frontiere (Msf) ha reso noto sabato 12 agosto la sua decisione di sospendere le operazioni di soccorso dei migranti al largo della Libia perché si sente minacciata dalla guardia costiera libica e le politiche del governo italiano hanno reso l’attività più difficile.
“Stiamo sospendendo le nostre attività di salvataggio in mare a causa del comportamento minaccioso della guardia costiera libica, che riteniamo molto grave”, ha detto il presidente di Medici senza Frontiere, Loris De Filippi. “Non possiamo mettere in pericolo i nostri colleghi”, ha aggiunto.
Msf ha rifiutato di firmare il codice di condotta voluto dal ministro dell’Interno Minniti e dal governo Gentiloni per regolare l’operato delle organizzazioni che soccorrono i migranti nel Mediterraneo.
Le polemiche sull’attività delle ong sono cresciute negli ultimi mesi, a partire dalle dichiarazioni del procuratore di Catania Carmenlo Zuccaro sui presunti legami tra alcune ong e gli scafisti.
La nave di Msf che soccorre i migranti, Vox Prudence, è attualmente ancorata al porto di Catania.
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