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Home » Esteri

Libia, sì della Turchia all’invio di truppe. Protestano Egitto e Lega Araba

Immagine di copertina

I soldati turchi combatteranno al fianco di al-Sarraj contro le forze del generale Haftar

Il parlamento della Turchia approva l’invio di soldati in Libia per combattere al fianco di al-Sarraj

Il parlamento della Turchia, riunito in sessione straordinaria, ha approvato oggi l’invio di soldati in Libia per combattere al fianco di Fayez al-Sarraj contro le forze del generale Khalifa Haftar.

L’esito del voto appariva scontato, nonostante le opposizioni avessero annunciato l’intenzione di votare contro la legge sull’operazione militare.

La data del dispiegamento di forze turche, tuttavia, non è ancora stata decisa. “Noi siamo pronti, l’esercito e il ministero della Difesa sono pronti”, ha detto il vice presidente della Turchia Fuat Oktay spiegando che il via libera del parlamento per l’invio dei soldati in Libia vale per un anno.

Le reazioni di Egitto e Lega Araba

L’Egitto “condanna, nei termini più forti il passo del Parlamento turco con cui è stato deciso di «inviare forze turche in Libia”, si legge sulla pagina Facebook del ministero degli Esteri egiziano.

Il Cairo come noto appoggia il generale Khalifa Haftar che da aprile sta cercando di conquistare Tripoli innescando un conflitto che finora ha causato la morte di oltre 2.000 combattenti dei due schieramenti e più di 280 civili, secondo stime Onu.

Anche la “La Lega araba condanna la decisione del Parlamento turco che autorizza il presidente a inviare forze in Libia”, riferisce la tv pubblica egiziana.

“Poi, riferendosi all’intesa del 2015 l’emittente ha detto: “La Lega araba afferma il proprio sostegno alla soluzione politica in Libia attraverso l’attuazione dell’accordo di Skhirat”.

Governo turco: “Noi siamo pronti”

Il mese scorso il governo guidato da Fayez al-Sarraj, e riconosciuto dalle Nazioni Unite, ha raggiunto un accordo con la Turchia del presidente Recep Tayyip Erdogan per la fornitura di aiuti militari. Questoha di fatto aperto una nuova fase della lunga guerra civile in corso in Libia.

Lo scorso 26 dicembre Erdogan aveva annunciato l’eventuale invio di truppe in Libia a sostegno del governo di al Sarraj, anticipando che il parlamento turco sarebbe stato chiamato a esprimersi in proposito.

Nelle ultime settimane le milizie del generale Haftar si sono avvicinate a Tripoli. Ieri tre civili sono stati uccisi e altri tre sono rimasti feriti in un raid aereo contro una città a sud della capitale.

Un drone turco è stato abbattuto

L’abbattimento di un “drone turco” ad Ain Zara, una zona sud-orientale di Tripoli a 12 km in linea d’aria dal centro della capitale libica, viene annunciato proprio il 2 gennaio dalla pagina Facebook della “Divisione informazione di guerra” del forze del generale Khalifa Haftar.

L’informazione viene accreditata da tweet di Al Arabiya e Sky News Arabiya che citano proprie fonti. Già il mese scorso le forze di Haftar avevano annunciato l’abbattimento di un drone turco nella stessa zona.

Leggi anche:
Accordo Erdogan-Al Serraj: la Turchia darà aiuti militari a Tripoli. Come cambia la guerra in Libia
Guerra in Libia: perché si combatte, chi sta con chi e come siamo arrivati fin qui
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