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Libia, liberati 350 migranti che erano rinchiusi nel centro di detenzione di Tajoura

Immagine di copertina
(Credit: Mahmud TURKIA / AFP)

Libia, liberati 350 migranti che erano rinchiusi in un centro di detenzione

LIBIA LIBERATI MIGRANTI – In Libia il governo del premier Fayez al-Sarraj ha dato parziale seguito a quanto prospettato da un suo ministro e ha liberato 350 migranti che erano rinchiusi nel centro di detenzione di Tajoura, quello colpito martedì scorso da un raid dell’aviazione del generale Khalifa Haftar causando 53 morti e 130 feriti.

La liberazione dei sopravvissuti è stata segnalata da un tweet della sezione libica dell’Unhcr, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

> Bombardamento in Libia: le guardie sparavano ai migranti che cercavano di fuggire

“Ringraziamo il ministero dell’Interno libico per il rilascio odierno dei rifugiati e migranti dal centro di detenzione di Tajoura”, si afferma nel tweet dell’Unhcr.

“350 persone erano ancora a rischio a Tajoura e ora sono libere. L’Unhcr fornirà assistenza”, è stato aggiunto.

Il centro di detenzione di Tajoura si trova nella zona Est di Tripoli. L’attacco della scorsa settimana ha fatto salire il bilancio complessivo delle vittime del conflitto in corso nella capitale libica da inizio aprile a quasi mille morti e oltre 5mila feriti, come reso noto dall’Ufficio in Libia dell’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità).

Migranti liberati Libia, il timore dell’Europa: liberazione di massa?

È da chiarire se la decisione di liberare i migranti di Tajoura sia l’inizio di un’operazione di rilascio che il governo di Fayez al-Sarray ha minacciato pochi giorni fa, lasciando intendere di essere pronto a liberare migliaia di disperati. In questi giorni si è parlato di quasi 6mila migranti (un dato ufficioso diffuso dall’Unhcr) detenuti in 24 centri presenti sul territorio della Libia. Una quindicina di centri sarebbero sotto il controllo di Tripoli.

È stato il ministro dell’Interno Fathi Bashagha, venerdì scorso, a riferire che il governo stava prendendo in considerazione la chiusura dei centri di detenzione e il rilascio di tutti i migranti, allo scopo di “tutelare le loro vite e la loro sicurezza”. Si tratta di una possibilità molto temuta in Europa.

In ogni caso l’Unhcr ha assicurato che “fornirà assistenza attraverso il suo programma di risposta urbana” ai migranti, chiaramente giunti in Libia in un viaggio della speranza verso l’Italia.

Resta anche da verificare se la decisione del governo libico sia legata solo alle condizioni di Tajoura dopo il terribile raid aereo della scorsa settimana (molti dei migranti avevano cominciato lo sciopero della fame) o l’inizio di quella liberazione di mass temuta dal Vecchio Continente.

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