Libia: Haftar sempre più vicino alla conquista di Tripoli, mentre l’Onu lavora a un accordo per il cessate il fuoco
Situazione sempre più incandescente nel Paese nordafricano, falcidiato dalla guerra civile
Libia: Haftar vicino alla conquista di Tripoli, l’Onu lavora a cessate il fuoco
Non si arrestano i raid aerei su Tripoli delle forze guidate dal generale Haftar, il quale sarebbe vicino alla conquista della città, mentre l’Onu lavora a un cessate il fuoco in Libia.
In Libia la situazione è sempre più caotica: la guerra civile sembra essere arrivata a una svolta forse decisiva. L’esercito guidato dal generale Khalifa Haftar (qui il suo profilo), infatti, sarebbe a un passo dalla conquista di Tripoli.
A confermarlo è stato anche il ministro degli Esteri del governo guidato da Fayez Sarraj, Mohamed Taher Siala, il quale ha ammesso che “Tripoli potrebbe cadere” aggiungendo anche che i “mercenari russi stanno sempre più aiutando le forze di Haftar”.
Intanto, sul fronte politico si cerca una soluzione diplomatica che possa interrompere le ostilità attualmente in atto nel Paese nordafricano.
Gli occhi sono puntati sulla conferenza di Berlino, definita “molto importante” dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che dovrebbe tenersi all’inizio del 2020.
Intanto, nella mattinata di venerdì 6 dicembre, il premier italiano Conte ha ricevuto a Palazzo Chigi il Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per la Libia, Ghassan Salamé, ribadendo forte sostegno italiano al processo politico sotto egida Onu quale unica soluzione sostenibile.
Concetto ribadito anche da Di Maio che nel pomeriggio di venerdì 6 dicembre ha partecipato al Med Dialogues. Il capo politico del M5S ha affermato che: “Non esiste una soluzione militare alla crisi” confermando che “l’Italia sostiene l’azione Onu per la cessazione delle ostilità e il rilancio del processo politico”.
Anche il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha parlato di una “situazione complessa” causata da “un’azione pericolosa della Nato” che ha avuto un “impatto negativo sull’economia del Paese”.
“Solo con un dialogo inclusivo e internazionale si potrà risolvere la crisi” ha affermato Lavrov, il quale ha parlato della conferenza di Berlino come di “un’occasione persa” a causa del fatto che non sono state invitate le parti libiche e i paesi vicino.
“Noi siamo uno dei pochi Paesi che sostiene la relazione con tutti gli attori del panorama politico libico. In questa direzione cerchiamo di stimolare il dialogo” ha affermato Lavrov.