Libia, Haftar viola la tregua e bombarda Tripoli: almeno 3 feriti
Raid su un ospedale civile e un quartiere residenziale
Il generale Khalifa Haftar ha violato la tregua chiesta dall’Onu nell’ambito della guerra in Libia: nella mattinata di oggi, domenica 11 agosto, il Libyan National Army ha bombardato l’aeroporto civile di Mitiga, vicino a Tripoli, e un quartiere residenziale nella zona di Souq Al Jum’aa, nella capitale. Il bilancio dei raid, secondo la tv libica Al Ahrar, è di almeno tre feriti.
In seguito all’attacco l’aeroporto ha interrotto i voli “fino a nuovo ordine”.
Nella giornata di ieri, dopo forti resistenze, il portavoce di Haftar, il generale Ahmed al-Mismari, aveva annunciato che la tregua chiesta dalle Nazioni Unite era stata accettata. Ma il raid contro i civili di stamane smentisce di fatto l’accordo: il signore della Cirenaica non ferma l’assedio a Tripoli.
Il cessate il fuoco era stato chiesto dall’Onu in occasione dell’Eid al-Adha, la festa del sacrificio musulmana che ha inizio oggi.
Nella giornata di ieri a Bengasi, capoluogo della Cirenaica, l’esplosione di una autobomba ha ucciso tre funzionari dell’Onu. Il Governo di Accordo nazionale di Tripoli, guidato da Fayez al-Sarraj, ha condannato l’attentato. In una nota diffusa anche sui social network “il consiglio presidenziale condanna, nei termini più forti, l’attentato terroristico” e punta il dito contro “la forza che controlla la città di Bengasi”, ovvero le truppe di Haftar.
A Bengasi, sottolineano dal Governo di Accordo nazionale, in questi ultimi giorni ci sono stati “rapimenti, uccisioni e sparizioni”: il riferimento, in particolare, è alla sparizione di Seham Sergiwa, deputata e psicologa scomparsa il 17 luglio, e a quello dell’attivista Ahmed Omar Al Kawafi, il cui corpo è stato trovato in riva al mare.