Proteste in Libano: i manifestanti formano una catena umana di 170 km
La catena umana libanese è un gesto pacifico di unione. "È un messaggio di amore e solidarietà", ha dichiarato un manifestante nell'undicesimo giorno di proteste scoppiate nel paese per contrastare il carovita e la corruzione
Le proteste mano nella mano in Libano: i manifestanti formano catena umana di 170 km
Decine di migliaia di manifestanti domenica 27 ottobre si sono stretti la mano per formare una catena umana di 170 km nell’undicesimo giorno di proteste in Libano.
Le emozionati immagine dall’alto mostrano il cordone umano che si estende lungo tutta la costa del Paese: da Tripoli a Tiro passando per la capitale Beirut.
La catena umana è un gesto pacifico di unione. “È un messaggio di amore e solidarietà”, ha detto Julian Bourjeili, un architetto che ha preso parte alla manifestazione con la compagna. “Vogliamo mostrare l’immagine civilizzata e pacifica di questo movimento”.
Uomini, donne e bambini si sono tenuti la mano portando bandiere libanesi e cantando l’inno nazionale.
“L’idea alla base di questa catena umana è quella di mostrare l’immagine di un Libano che, da nord a sud, rifiuta qualsiasi affiliazione settaria”, ha dichiarato Julie Tegho Bou Nassif, uno degli organizzatori. “Oggi non c’è richiesta politica, vogliamo solo inviare un messaggio semplicemente tenendo le mani sotto la bandiera libanese”, ha detto un professore di storia di 31 anni.
Le proteste in Libano sono esplose in seguito alla decisione del governo di tassare le telefonate fatte con WhatsApp, Facebook Messenger e FaceTime. Le manifestazioni si sono rapidamente intensificate fino a chiedere il rovesciamento delle élite politiche che hanno governato il Paese dalla fine della guerra civile (1975-1990).