Libano, proteste a Beirut: assaltata la sede del Ministero degli Esteri
Libano, proteste a Beirut: assaltato Ministero degli Esteri
È altissima la tensione a Beirut, dove oggi – 8 agosto 2020 – almeno cinquemila persone sono scese in piazza per protestare contro la gestione da parte del governo della devastante esplosione di martedì. Scontri tra polizia e manifestanti: sparati gas lacrimogeni, ferite oltre cento persone (55 portate in ospedale). Un gruppo di dimostranti ha fatto irruzione nella sede del Ministero degli Esteri. I manifestanti, una volta entrati nel ministero, hanno rimosso la foto del presidente della Repubblica Michel Aoun e l’hanno distrutta gettandola a terra: “Vai via! Vai via!”, il grido rivolto al capo di Stato.
Un manichino dalle sembianze di Hasan Nasrallah, leader degli Hezbollah libanesi, è stato appeso a un finto-patibolo di legno in piazza dei Martiri. L’esercito ha lanciato un appello ai manifestanti: “Il comando comprende la profondità del dolore che invade il cuore dei libanesi e comprende la difficoltà della situazione che sta attraversando la nostra patria. Ma ricorda ai manifestanti la necessità di attenersi ad esprimere pacificamente ed evitare di bloccare le strade e di assaltare le proprietà pubblica e privata”.
Le parole del Premier
Il premier libanese, Hassan Diab, chiederà al Parlamento elezioni anticipate. “Chiederò lunedì le elezioni anticipate e resterò al governo per due mesi in attesa dell’accordo politico”, le parole del presidente in diretta tv.