Lgbt, la ministra di Orban risponde all’Ue: “Non insegnateci come educare i nostri figli”
“Nessuno dovrebbe permettere di forzare i genitori ungheresi ad accettare che i loro figli possano ricevere un’educazione sessuale senza il loro esplicito consenso”. La ministra della giustizia unghere Judit Varga scrive una lettera all’Europa.
“Bruxelles non può dettare ai genitori ungheresi come educare i loro figli”, aggiunge, difendendo la controversa legge sui Lgtb. “La norma giuridica, criticata dalla Commissione, tratta solo il modo di educare i figli minori”, sottolinea la ministra. Secondo il governo ungherese, i minori devono essere difesi nelle scuole, nel rapporto coi media, e su internet da contenuti non idonei alla loro età sul tema della sessualità. “Fornire ai bambini educazione sessuale è competenza unicamente dei genitori, per questo la legge vieta ogni propaganda che contenga informazioni sulla sessualità”, insiste Varga, aggiungendo poi che lo Stato non si immischia, invece, nella vita sessuale dei maggiorenni.
L’antefatto
Nella giornata di ieri, mercoledì 30 giugno, è stata resa nota la volontà da parte dell’Ue di presentare un ricorso dinanzi alla Corte di Giustizia europea contro la legge ungherese che vieta la “promozione dell’omosessualità” ai minori e ritenuta da diversi governi dei Paesi dell’Unione un provvedimento discriminatorio verso le persone Lgbtq.
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