La lettera scritta da un 18enne della generazione Z a un Millennial di 30 anni
"Fammi un favore, ho bisogno che trovi del tempo per te stesso", un giovane della generazione Z dà qualche consiglio alla generazione precedente, i Millennials
Ogni generazione ha le sue particolarità e la sua definizione. Attualmente, i giovani che hanno un’età compresa tra gli 8 e i 38 anni, si dividono in due diverse generazioni: la generazione Y e la generazione Z.
La generazione Y, detta anche generazione dei Millennial o Echo Boomer, comprende i giovani nati fra i primi anni Ottanta e l’inizio degli anni Duemila; mentre la generazione Z è generalmente circoscritta tra i nati dalla seconda metà degli anni novanta, o dagli inizi del 1997, fino al 2010.
Le due generazioni, pur avendo molti tratti in comune, sono anche caratterizzate da alcune differenze sostanziali. Un membro della generazione Z ha deciso di scrivere una lettera indirizzata alla generazione precedente, per dargli qualche consiglio sulla vita e sulla quotidianità.
La lettera scritta da un ragazzo della generazione Z, indirizzata alla generazione precedente
Caro membro della generazione Y,
Come stai? Volevo salutarti e presentarmi. Forse hai sentito parlare di me, sono un ragazzo della generazione Z e sono qui per parlare un po’ con te.
Prima di tutto, mi dispiace comunicarti che la mia generazione prenderà il vostro posto, quello dei millennials, non siete più i migliori e neanche i più giovani, ma forse, in cambio, potremmo insegnarvi (con molta umiltà, ovviamente) alcune cose.
Scusa un secondo… Eccomi! Perdonami per l’interruzione. Ti sto scrivendo dal computer ma nel frattempo ho altri quattro schermi di fronte. Non è niente di particolare, è qualcosa di abituale nella mia quotidianità, sono capace di tenerli tutti d’occhio senza stressarmi.
Anche io li uso (troppo) per controllare i miei profili social, ma li utilizzo anche per vedere tutorial. Mi piace tutto ciò che può essere imparato online, tutte cose che sicuramente tu alla mia età non sapevi neanche che esistessero.
E mi piace seguire sui social media le persone che stimo: è incredibile in che modo internet ci mette in contatto con persone che qualche anno fa sarebbero state inaccessibili.
Ancora non ho ben chiaro in mente cosa voglio fare da grande, ma è probabile che il mio futuro lavorativo avrà a che fare con la musica, con la tecnologia o con la fotografia. Tutte e tre le cose mi piacciono e ho già fatto i miei primi passi nei loro settori.
Non dirlo in giro, mi sento molto orgoglioso di quello che ho fatto, ma un po’ mi vergogno che si sappia… Se vuoi, puoi darmi il tuo username, così ti accetto sui miei profili social e puoi vedere quello che faccio.
Permettimi di chiederti se valeva la pena tutto lo sforzo che hai fatto per eccellere e ottenere riconoscimenti. Io aspiro solamente a fare quello che mi piace, ma al tempo stesso ad avere il tempo per le persone che amo: i miei amici, la mia famiglia… E anche a rendere il mondo un posto un po’ migliore.
So che con il passare del tempo arriveranno anche le responsabilità, e non vedo l’ora, ma non credo che rinuncerò a divertirmi. Sicuramente anche io avrò una routine da seguire, ma mi piacerebbe che fosse simile a un gioco.
Fammi un favore, ho bisogno che trovi del tempo per te stesso, per fare e goderti quello che ti piace. Perché vuoi una macchina, una casa, una vita, se non per viverle?
[…]
Lo so già, non possiamo tornare bambini, ma non credi che possiamo ancora divertirci come se lo fossimo? Teniamoci in contatto.
Un abbraccio,
Z.