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Home » Esteri

La lettera di Papa Francesco al prete che difende i diritti Lgbt

Immagine di copertina
Il Pontefice Credits: ANSA

Mentre il Vaticano è ancora al centro del dibattito per la Nota Verbale inviata all’ambasciatore italiano Pietro Sebastiani sul ddl Zan, arriva la notizia di una lettera scritta da Papa Francesco a padre James Martin, il prete gesuita famoso in tutto il mondo per le sue aperture verso i diritti Lgbtq.

I punti chiave della lettera

“Grazie per la capacità di essere prossimo alle persone con quella vicinanza che aveva Gesù e che riflette la vicinanza di Dio. Prego per i tuoi fedeli, i tuoi “parrocchiani”, tutti coloro che il Signore ha posto accanto a te perché tu ti prenda cura di loro, li protegga e li faccia crescere nell’amore di nostro Signore Gesù Cristo”, afferma il Pontefice.

La lettera di Francesco, postata da Martin via Twitter e per alcuni passaggi pubblicata anche da Vatican News, è stata redatta in occasione del webinar Outreach Lgbtq Catholic Ministry che si è tenuto sabato 26 giugno. È datata 21 giugno, quattro giorni dopo quindi che monsignor Gallagher consegnasse la Nota all’ambasciatore Pietro Sebastiani: “Dio si avvicina con amore ad ognuno dei suoi figli, a tutti e ad ognuno di loro. Il suo cuore è aperto a tutti e a ciascuno. Lui è Padre”, si legge.

Poi Francesco continua: “Lo stile di Dio ha tre tratti: vicinanza, compassione e tenerezza. Questo è il modo in cui si avvicina a ciascuno di noi. Pensando al tuo lavoro pastorale, vedo che cerchi continuamente di imitare questo stile di Dio. Tu sei un sacerdote per tutti e tutte, come Dio è Padre di tutti e tutte. Prego per te affinché tu possa continuare in questo modo, essendo vicino, compassionevole e con molta tenerezza”.

Chi è Padre Martin

Padre Martin per le sue prediche positive verso le persone omosessuali ha subìto pesanti attacchi dall’ala più rigida della Chiesa, sedicenti cattolici che contrappongono alla sua pastorale passi estrapolati senza contesto dalla Sacra Scrittura.

La sua linea di apertura, in realtà, è la stessa di quella parte dell’episcopato americano che non è d’accordo con la volontà di alcuni presuli di negare l’eucaristia a Joe Biden per la sua posizione sull’aborto e che si sta opponendo affinché un documento che sarà votato a novembre non ponga paletti in merito.

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