Lettera a Washington
Il settimanale satirico The Onion ha pubblicato una lettera agli americani del "presidente Bashar Assad"
Se non farete niente, migliaia di siriani moriranno. Se farete qualcosa, migliaia di siriani moriranno.
In una lettera (ovviamente falsa) pubblicata dal settimanale satirico “The Onion“, un sedicente Bashar Assad analizza le possibilità di intervento che l’America ha a disposizione in Siria.
Inizia con l’ipotesi che legittimerebbe l’intervento militare sul piano internazionale, quella dell’autorizzazione del Consiglio di Sicurezza Onu. Ma una risoluzione non potrebbe mai essere votata all’unanimità per la mancanza di voto favorevole dei suoi due alleati: la Cina e la Russia.
«Questa possibilità non è più sul tavolo», scrive. «Boom. Andata».
Una campagna di bombardamenti colpirebbe migliaia di vittime innocenti, il che secondo il presidente farebbe sentire in colpa la Casa Bianca. Considerato che l’intervento è motivato dall’uccisione di altri innocenti attraverso l’uso armi chimiche, ucciderne ancora alimenterebbe l’odio antiamericano, creando «un’intera nuova generazione di jihadisti di origini siriane pronti a punire gli Stati Uniti per le loro azioni da guerrafondai».
Scartata questa ipotesi “Assad” minaccia di continuare a usare armi chimiche qualora gli Stati Uniti decidessero di colpire con una serie di raid aerei le sue installazioni militari.
Salutata anche l’opzione della no fly zone perchè troppo costosa. Persino il non intervento sarebbe un problema per l’America, che finirebbe per perdere «quel poco di superiorità morale» che le resta sulla scena internazionale e per tradire la sua reputazione di garante di libertà e democrazia in tutto il mondo.
Un’invasione di terra sarebbe economicamente insostenibile, e lascerebbe le truppe americane «impantanate in una guerra civile», senza contare che deporre il rais siriano sarebbe potenzialmente disastroso.
«Chi comanderebbe?» è l’ironica domanda che “The Onion” fa scrivere ad Assad.
Se dovesse cadere, cristiani, sunniti e sciiti sarebbero pronti a combattere tra loro per prendere il controllo, e in questo pantano nessuno riuscirebbe a districarsi per costruire un nuovo governo.
«Alla fine siete in un bel casino, vero? Devo ammettere che non vi invidio affatto. Sono proprio curioso di vedere come ve la caverete», prosegue il presidente della Siria.
E conclude con una confessione «Sono pazzo, scegliete pure come usare questa informazione». Invitando i suoi destinatari a fargli sapere presto cosa hanno intenzione di fare.