I lavori destinati a scomparire nei prossimi anni
I cinque mestieri che secondo il "Financial Times" non faremo più a causa dell'evoluzione tecnologica
Nel corso del 2016 la tecnologia e la sharing economy hanno continuato il loro processo di destrutturazione delle industrie tradizionali: da Uber ad Airbnb, il sistema economico è rapidamente cambiato. Ma quale sarà il futuro delle aziende con la digitalizzazione e l’automazione dei processi?
Uno dei più autorevoli giornali britannici di stampo economico-finanziario, il Financial Times, ha divulgato la lista delle figure professionali destinate a scomparire nei prossimi anni. Non solo attività manuali ma anche mestieri qualificati dell’ambito dei servizi rischiano di essere spazzati via dall’evoluzione tecnologica nell’arco di vent’anni.
Eccole:
Agenti di viaggio
In 27 anni il numero delle agenzie di viaggio negli Stati Uniti si è quasi dimezzato cedendo il passo ai servizi offerti dai portali web introdotti con la rivoluzione digitale. Secondo il governo americano, entro il 2024 ci sarà un ulteriore calo del 12 per cento.
Tui è il più grande tour operator del mondo, eppure il suo amministratore delegato Fritz Joussen già pensa – secondo il Financial Times – che “il destino del gioco è quello di trasformarsi in un diverso tipo di attività, meno affidamento sulla vendita di pacchetti vacanze con un focus maggiore sul possesso e sulla gestione degli alberghi e delle navi da crociera”.
Produttori di componenti industriali
Con l’avanzata inarrestabile delle stampanti 3D, ben presto molte componenti industriali saranno realizzate tramite questo nuovo processo. I produttori, secondo il Financial Times, rischiamo di perdere fino al 60 per cento del mercato entro dieci anni. Secondo alcuni studi, nel 2027 il 10 per cento di qualunque cosa sarà prodotto con stampanti 3D.
Il gruppo privato di elettronica tedesca Bosch Rexroth prevede che nell’arco di cinque-dieci anni il 40 per cento della produzione di attrezzature che utilizza potrebbe essere stampato, piuttosto che acquistato.
Officine
Nel comparto auto, invece, sempre secondo gli analisti del Financial Times, il proliferare delle vetture elettriche farà crollare del 90 per cento la richiesta di riparazioni in garage. Le auto elettriche sono famose per essere economiche e a basso impatto ambientale. Ma oltre queste qualità, presentano altri vantaggi: esistono pochissime componenti che possono rompersi.
Se questa è una buona notizia per gli automobilisti, rappresenta un guaio per migliaia di officine che prestano servizio assistenza agli automobilisti.
Consulenti finanziari
A causa della tecnologia, le consulenze finanziarie saranno sempre più affidate a siti web che gestiscono i portafogli dei clienti sulla base di algoritmi. Così una miriade di intermediari perderà la sua ragion d’essere. Sono nati, infatti, i “robo-consiglieri”, ossia dei siti web che raccomandano un portafoglio di fondi in base alle risposte che un investitore riporta in un apposito questionario on-line. Si è cercato in questo modo di offrire un’alternativa a basso costo per i clienti.
Venditori di polizze auto
Secondo gli analisti, le nuove tecnologie mettono a rischio una grande varietà di lavori legati ai servizi. Uno di questi settori è quello assicurativo: con la nascita delle auto elettriche e delle automobili senza conducente, il numero degli incidenti potrebbe ridursi di oltre l’80 per cento entro il 2040, e dunque vi sarebbe un significativa perdita di domanda di assicurazioni.