I laburisti chiedono al governo britannico di non mantenere segreti i piani sulla Brexit
Sono state poste al ministro per la Brexit David Davis 170 domande per capire quali sono le modalità con cui il Regno Unito si prepara a uscire dall'Ue
I laburisti continuano a fare pressione sul governo affinché definisca la sua strategia sulla Brexit e ne chiarisca i punti con i parlamentari prima di avviare i negoziati formali.
La ministra degli Esteri “ombra” (ovvero il membro dell’opposizione che ha il ruolo di seguire da vicino, come fosse un’ombra, l’attività del ministro corrispondente) Emily Thornberry ha reso noto che i laburisti vogliono votare una mozione alla Camera per chiedere che ci sia un “adeguato controllo” parlamentare sul piano.
In vista del dibattito, i laburisti hanno posto al ministro per la Brexit David Davis 170 domande per capire in che direzione si voglia procedere riguardo alle modalità di uscita del paese dall’Unione europea. Le 170 domande sono una per ogni giorno fino alla fine del mese di marzo, scadenza che il governo si è posto per avviare i colloqui formali.
“Abbiamo un governo che sta per prendere decisioni importanti per il futuro di questo paese e lo vuole fare in una stanza chiusa a chiave, trovando un accordo solo tra loro con qualche piano che vogliono mantenere segreto”, ha detto Thornberry.
“Oggi pubblicheremo 170 domande e ci aspettiamo che il governo risponda, almeno per farci qualche idea, per pensarci su, prima che venga avviata la procedura dell’articolo 50” (l’articolo del trattato di Lisbona che regola l’uscita di uno stato membro dell’Ue), ha aggiunto la ministra.
Tra le altre cose, viene domandato al governo quali possibili modelli commerciali abbia in mente, come intende gestire l’immigrazione e se prevede di garantire i diritti dei cittadini dell’Unione europea che si trovano attualmente nel Regno Unito. Le domande dei laburisti riguardano anche la possibilità di introdurre controlli doganali al confine tra Irlanda del Nord e Repubblica d’Irlanda e in che modo verranno mantenuti i diritti dei lavoratori e le tutele ambientali.
Risposte soddisfacenti a tutte queste domande “potrebbero dare una certa sicurezza che il governo stia entrando nei negoziati con un piano chiaro”, si legge in una lettera al ministro Davis. Se le risposte non saranno soddisfacenti si rafforzerà la percezione che il governo si stia muovendo in questo processo in modo goffo e senza un obiettivo chiaro in mente, hanno aggiunto i laburisti.
Fin dal referendum sulla Brexit il 23 giugno, la leadership dei laburisti è stata fortemente criticata dai sostenitori dell’Ue che l’hanno accusata di non aver fatto nulla per controllare i piani del governo di lasciare l’Unione. Ma ora il nuovo ministro ombra per la Brexit, Keir Starmer, insieme a Thornberry, sembra voler agire per recuperare il tempo perduto.
L’11 ottobre 2016, alcuni politici di alto livello hanno chiesto che al parlamento venga data la possibilità di votare i piani del governo sulla Brexit prima dell’inizio dei negoziati formali. Il giorno dopo tuttavia un portavoce della prima ministra Theresa May ha dichiarato che non ci sarà nessun voto del genere.
I laburisti non chiedono esplicitamente che il parlamento voti l’accordo finale, ma cercano un dibattito “completo e trasparente” sul piano del governo per il post-Ue prima dell’avvio dei negoziati formali.