La Nigeria non può giocare a calcio
Per via delle interferenze del governo sulla federcalcio e fino a quando la FIFA non annullerà la sospensione
Il 9 luglio la FIFA ha sospeso la NFF (Nigeria Football Federation), la federazione calcistica della Nigeria, per le interferenze ricevute dal governo di Abuja.
Durante la sospensione, che durerà fino a quando non sarà eletto il nuovo comitato esecutivo dell’NFF, tutte le squadre nazionali e di club, maschili e femminili, di calcio e di calcio a 5, non potranno partecipare ad alcuna competizione internazionale gestita dalla FIFA.
Gli articoli 13 e 17 dello statuto FIFA, infatti, obbligano i soci delle federazioni nazionali a gestire i loro affari in maniera indipendente.
L’NFF il 4 luglio ha ricevuto una lettera da parte della FIFA in cui erano espresse preoccupazioni relative ad alcuni procedimenti giudiziari sulla federazione, che ha quindi deciso di convocare una nuova assemblea federale sotto forti pressioni da parte delle autorità di governo, in violazione delle sue stesse norme.
Questo fatto, che colpisce la Nigeria dopo un buon mondiale terminato agli ottavi di finale, non è una novità per il Paese africano. Già nel 2010, infatti, la FIFA aveva sospeso l’NFF per ingerenze politiche.
Sempre nel 2010, il Presidente nigeriano Goodluck Jonathan, dopo un modesto mondiale in Sudafrica, propose di ritirare la nazionale da tutte le competizioni per due anni, senza poi tuttavia dare seguito alla decisione. Anche questo fatto non fu isolato.
Nel 1995, infatti, quando il presidente sudafricano Nelson Mandela criticò il governo nigeriano per l’esecuzione dell’attivista per i diritti umani Ken Saro-Wiwa, il capo di stato della Nigeria Sani Abacha fece ritirare la sua nazionale dalla Coppa d’Africa 1996, tenutasi proprio in Sudafrica.