La Lego rompe con Shell
L'azienda danese dei famosi mattoncini non rinnoverà il contratto di marketing che la legava al colosso dell'energia
L’azienda produttrice di giocattoli LEGO non rinnoverà il contratto di marketing con Shell, la multinazionale del settore petrolifero e energetico.
L’annuncio arriva in seguito alle forti pressioni esercitate dal gruppo ambientalista Greenpeace, particolarmente critico riguardo ai piani della Shell di trivellare petrolio nell’Artico.
Greenpeace aveva recentemente diffuso un video che mostra la ricostruzione artificiale dell’Artico con 120 chilogrammi di mattoncini LEGO ricoperti di petrolio. Il corto, intitolato Everything is NOT awesome, è stato visualizzato quasi 6 milioni di volte.
La Lego aveva inizialmente respinto le accuse degli ambientalisti, affermando che qualsiasi tipo di reclamo doveva essere indirizzato direttamente a Shell. Ma oggi il presidente dell’azienda di giocattoli Jørgen Vig Knudstorp ha affermato che la LEGO si limiterà a onorare il contratto esistente con Shell, senza rinnovarlo.
La partnership tra LEGO e Shell ha origini negli anni Sessanta. Oggi, i giocattoli dell’azienda danese vengono esposti nei negozi delle pompe di benzina in 26 Paesi diversi, mediante un accordo che ha un valore stimato intorno agli 86 milioni di euro.