Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 11:08
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

La crisi infinita

Immagine di copertina

Il governo greco ha chiuso la televisione di Stato, licenziando migliaia di dipendenti. L'economia del Paese sembra peggiorare

Da ieri gli schermi sono rimasti neri sui canali dell’emittente di Stato greca Ert, a causa di un drastico taglio al personale di giornalisti televisivi da parte del governo ellenico. La misura temporanea è stata giustificata per fermare lo spreco di denaro dei contribuenti, chiudendo temporaneamente tutte le trasmissioni statali e licenziando circa 2.700 lavoratori.

I giornalisti del sindacato Esiea hanno definito la decisione come un colpo alla democrazia, che imbavaglia la libera informazione. Alcuni giornalisti Ert hanno occupato l’edificio dell’emittente , sfidando gli ordini del governo. Le trasmissioni sono andate comunque in onda su internet. Le misure sono state così pubblicamente criticate mentre venivano trasmesse le immagini di migliaia di persone radunate per protestare.

I sindacati hanno indetto uno sciopero generale nazionale di 24 ore in segno di protesta, e molti giornalisti hanno dichiarato che andranno avanti ad oltranza. 

Lo scontro ha riportato il dramma politico greco a un clima febbrile, in un Paese che sembrava da poco emergere da una incessante crisi politica che accompagna uno dei più grandi crolli economici in tempo di pace nella storia.

La Hellenic Broadcasting Corporation Ert, fondata 75 anni fa come una stazione radio, aveva perso molti spettatori con l’ascesa delle televisioni commerciali, e le sue tre stazioni in tutto il Paese raccoglievano insieme solo il 13 per cento di share al momento del blocco delle trasmissioni. Molti greci citano l’emittente come esempio di inefficienza, eccessi di spesa e di posti di lavoro dati in cambio di favori politici. Tuttavia, in un Paese in cui quasi due terzi dei giovani sono disoccupati dopo anni di tagli e aumenti delle tasse, l’opinione pubblica è contraria a qualunque taglio dei posti di lavoro. I Greci sono rimasti storditi dalla velocità con cui la chiusura è stata eseguita.

Un alto funzionario del governo ha detto che Atene era sotto pressione per la visita degli ispettori Ue e del Fondo Monetario Internazionale. Poichè il piano di salvataggi prevedeva di licenziare 2 mila lavoratori statali, la chiusura dell’emittente Ert era l’unica opzione disponibile per raggiungere l’obiettivo.

La Commissione europea ha detto che la richiesta non è arrivata da Bruxelles, ma non ha messo in discussione la decisione. Il governo socialista francese ha espresso invece una ferma condanna, definendo la scelta” preoccupante e deplorevole”.

Ma le brutte notizie non arrivano mai da sole. Ieri lo status della Borsa di Atene è stato ridotto allo status di mercato emergente dal fornitore di indici statunitense Msci, rendendo la Grecia il primo Paese nella storia a perdere lo status di mercato sviluppato. Il gesto è stato non solo simbolicamente imbarazzante, ma potrebbe anche obbligare i gestori di fondi che seguono questi indici a disfarsi degli investimenti in Grecia.

Inoltre il programma di privatizzazioni avviato dal governo ha avuto una forte battuta d’arresto all’inizio di questa settimana, quando la società russa Gazprom si è ritirata dall’acquisto della compagnia di gas nazionale graca Depa, per timori riguardo allo stato delle sue finanze.

Questi avvenimenti stanno invertendo quello che pareva un aumento della fiducia degli investitori, che aveva spinto Samaras a dire che il rischio della Grecia di essere espulsa dalla zona euro era finito e una “Greekovery” era in corso.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: 29 morti negli ultimi raid di Israele. Altri 4 in Cisgiordania. 4 vittime nei raid in Libano
Esteri / Trump: "Non mi candido contro Kamala ma contro un malvagio sistema democratico". Harris: "Ogni singolo voto conta"
Esteri / Elezioni Usa, pubblicate almeno 68 fake news in 65 giorni
Ti potrebbe interessare
Esteri / Gaza: 29 morti negli ultimi raid di Israele. Altri 4 in Cisgiordania. 4 vittime nei raid in Libano
Esteri / Trump: "Non mi candido contro Kamala ma contro un malvagio sistema democratico". Harris: "Ogni singolo voto conta"
Esteri / Elezioni Usa, pubblicate almeno 68 fake news in 65 giorni
Esteri / E e se i sondaggi per l’ennesima volta non ci avessero preso?
Esteri / Alluvione Valencia, nessuna vittima al centro commerciale. Il re e il premier Sánchez contestati. Allarme rosso ora a Barcellona
Esteri / Israele cancella l'accordo di cooperazione con l'Agenzia Onu per i palestinesi
Esteri / Quanto tempo ci vorrà per scoprire chi avrà vinto le elezioni americane?
Esteri / Il suicidio economico di Israele: -20% del Pil pur di distruggere Gaza. E quest’anno chiuderanno migliaia di aziende
Esteri / Trump: “Proteggerò le donne, che a loro piaccia o meno”. Kamala Harris: “Vuole decidere per voi”
Esteri / Libano, Unifil: “Presi di mira più di 30 volte solo a ottobre: una ventina di attacchi da Israele”