L’Isis uccide Steven Sotloff
Dopo l'uccisione di Foley, lo Stato Islamico ha diffuso un nuovo video che mostra la decapitazione di un altro reporter americano
L‘Isis ha ucciso un altro giornalista americano, Steven Joel Sotloff, e ha diffuso un video di due minuti e 46 secondi in cui ne mostra la decapitazione.
Steven Sotloff aveva 31 anni ed era stato rapito in Siria nell’agosto del 2013. L’annuncio della sua morte è avvenuta dopo solo due settimane da quando venne diffuso il video della decapitazione di James Foley (qui la sua ultima lettera). Sotloff, per intenderci, è l’uomo che appare alla fine del filmato con cui il 19 agosto venne mostrata l’uccisione del collega Foley. In quella occasione, l’aguzzino aveva avvertito Obama che la vita di Sotloff dipendeva da lui.
Anche Sotloff è stato giustiziato davanti alle telecamere. Il video con cui è stata annunciata la sua uccisione è stato intercettato dagli specialisti del SITE Intelligence Group, che monitora le organizzazioni terroristiche online, prima ancora che fosse distribuito sulla rete. Nelle stesse ore in cui il video ha cominciato a circolare, una ventina di elicotteri militari avrebbe superato il confine tra Turchia e Siria.
Il video si intitola “Un secondo messaggio agli Stati Uniti d’America”. Il boia di Sotloff (che è lo stesso di Foley) lancia un messaggio minatorio a Obama e avverte i governi occidentali: “Abbandonate Obama” (più giù trovate il testo completo della trascrizione del video diffuso dall’Isis). Alla fine del filmato, l’uomo incaricato di tagliare la testa a Sotloff dice anche che un altro ostaggio è in mano all’Isis: il britannico David Cawthorne Haines è il prossimo della lista
Un dato recente e rilevante: il 73 per cento degli americani è seriamente preoccupato dal fatto che Obama non abbia una strategia contro lo Stato islamico, si legge in un report di Rasmussen.
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– Una immagine presa dal video diffuso dal SITE Intelligence Group che mostra il giornalista americano Sotloff prima dell’esecuzione per mano di un combattente dell’Isis.
La Casa Bianca non conferma l’autenticità del video, ma alcuni giornalisti hanno riconosciuto il loro collega. La portavoce del Dipartimento di Stato americano, Jen Psaki, ha commentato la notizia: “Un atto terrificante”. Il premier britannico David Cameron ha parlato di qualcosa di disgustoso e spregevole. Il Pentagono ancora non conferma.
Sotloff era nato in Florida e aveva scritto per diverse testate, fra cui TIME magazine e Foreign Policy (qui un suo articolo). Il suo rapimento da parte dell’Isis è stato tenuto segreto per molti mesi, come voluto dalla famiglia, fino a quando il suo volto è stato mostrato pubblicamente nel video con il quale è stata annunciata la decapitazione di Foley due settimane fa.
La madre di Sotloff alcuni giorni fa si era appellata direttamente ad al-Baghdadi, il presunto capo dell’Isis, chiedendogli di risparmiare la vita del figlio (qui sotto il video).
Alcuni esperti pensano che l’uccisione di Foley e di Sotloff possano essere in realtà avvenute contemporaneamente e che siano stata annunciate in due momenti diversi per una mossa strategica di comunicazione dell’Isis.
La madre di Sotloff alcuni giorni fa aveva diffuso un video in cui implorava i jihadisti di risparmiare suo figlio
QUESTO IL TESTO INTEGRALE DEL MESSAGGIO DIFFUSO DALL’ISIS:
Un secondo messaggio agli Stati Uniti d’America.
Sono Steven Joel Sotloff. Sono sicuro che a questo punto voi sappiate esattamente chi sono e perchè appaio davanti a voi. Adesso è arrivato il momento del mio messaggio:
Obama, la tua politica estera interventista in Iraq avrebbe dovuto avere come scopo la preservazione di vite e interessi americani, quindi perchè sono io a pagare la tua interferenza con la mia vita? Non sono forse un cittadino americano? Hai speso miliardi di dollari a spese dei cittadini contribuenti e abbiamo perso migliaia di soldati nei nostri combattimenti precedenti contro lo Stato Islamico, dov’è quindi l’interesse delle persone a riaccendere questa guerra?
Per quel poco che so di politica estera, mi ricordo un tempo in cui tu non avresti potuto vincere le elezioni senza promettere di far tornare le nostre truppe dall’Iraq e dall’Afghanistan, e di chiudere Guantanamo. Eccoti qui adesso, Obama, vicino alla fine del tuo mandato, senza aver raggiunto nessuno dei tuoi obiettivi, e ingannevolmente ci stai conducendo verso un inferno.
[Da qui in poi parla il boia]
Sono ancora io, Obama, e sono tornato a causa della tua politica estera arrogante contro lo Stato Islamico, a causa della tua insistenza a continuare i bombardamenti (audio non comprensibile) sulla diga di Mosul nonostante i nostri avvertimenti…
Così come i vostri missili continuano a colpire la nostra gente, il nostro coltello continuerà a colpire il collo della vostra.
Cogliamo questa occasione per avvertire i governi di porre fine a questa alleanza maligna con l’America contro lo Stato Islamico e di lasciarci in pace.