Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 22:00
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Home » Esteri

L’Iran vuole davvero la bomba?

Immagine di copertina

Non è il nucleare il primo interesse strategico di Teheran. Le sanzioni di Obama possono aprire a una negoziazione. Ecco i punti del possibile accordo

Alla tavola del Medio Oriente, nessuno si trova a suo agio. L’Iran minaccia di costruire armi atomiche. Israele di bombardarlo. Gli Stati Uniti temono un conflitto che manderebbe all’aria la ripresa economica. Eppure, tra rivali si torna a parlare. Venerdì iniziano i primi colloqui dal 2010 tra il gruppo del 5+1 (Stati Uniti, Cina, Russia, Francia, Regno Unito più Germania) e l’Iran. L’incontro è stato preceduto da una dichiarazione importante del capo dell’Organizzazione iraniana per l’energia atomica Ferydoon Abbasi: “Arricchiremo l’uranio solo fino al 20 per cento e solo per scopi medici”. Traduzione: non costruiremo ordigni. Proclami? Forse, come scrive Patrick Clawson del Washington Institute, Teheran cerca un riconoscimento internazionale del nucleare.

L’Iran, in fondo, la Bomba non la vuole. O, meglio, più che un ordigno nucleare, vuole un programma nucleare, come sostiene George Friedman di Stratfor. Vuole far sapere di potersi dotare dell’Arma, più che minacciare di usarla. La partita atomica non è decisiva: la posta in gioco è geopolitica. L’Iran ambisce a costruire una sfera d’influenza ininterrotta che va dall’Afghanistan occidentale al Libano, sfruttando il ritiro americano dall’Iraq e, in generale, dal Medio Oriente. I cardini di questa strategia sono due. Evitare che in Siria l’alleato Assad cada. E vendere petrolio, per fare cassa. Tralasciando la scacchiera siriana, è su quella energetica che si gioca la partita più vitale per Teheran. L’Iran soffre un paradosso: ha il petrolio ma non lo può usare. Mancando le raffinerie, il regime è costretto a vendere il greggio per comprare energia dall’estero per far funzionare le sue industrie. Che per un paese di 80 milioni di abitanti diventa un’esigenza strategica.

Da qui la necessità di un programma nucleare civile. Gli esperti, però, sostengono che il confine tra l’uso pacifico e lo sviluppo di un ordigno sia molto labile, nell’ordine di un anno per la prima testata e un pugno di mesi per le successive. Da qui l’ansia per la presenza di reattori a Teheran e dintorni. Ansia che in Israele si fa terrore, tanto da non rendere accettabile nemmeno lo scenario in cui l’Iran ha la possibilità di dotarsi della Bomba. E tenere sempre caldo il grilletto.

Per provare a non far impazzire la maionese mediorientale, Barack Obama ha varato un sistema di sanzioni che per la prima volta minaccia seriamente l’economia iraniana. Chi farà affari con la Banca centrale di Teheran sarà punito: commerciare petrolio costerà caro. Le sanzioni scattano da fine giugno ma ne sarà esentato chi avrà ridotto le importazioni di greggio persiano. Di recente, anche la Turchia ha annunciato che taglierà del 20 per cento l’import d’oro nero. E pure la scettica Cina, principale partner energetico iraniano, ha contrattato prezzi molto bassi. L’Iran vede danneggiata la sua principale fonte di sostentamento da quest’architettura legal-finanziaria. E accetta di sedersi al tavolo dei negoziati. Inutile aspettarsi annunci miracolosi: il processo sarà tortuoso. Ma, visti gli interessi strategici di Teheran, qualche chance di iniziare ce l’ha.

L’Institute for Science and International Security ha proposto un accordo “freeze for freeze” in cui ogni attore cede, passo dopo passo, su un fronte. L’incentivo per l’Iran è un blocco alle sanzioni: prima fermare quelle in rampa di lancio, poi estinguere quelle esistenti. Inoltre, l’accordo riconoscerebbe il programma nucleare civile, con l’importante supervisione di ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica che, di volta in volta, certificherebbe l’assenza di ordigni.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Ecco come gli Usa
possono hackerare
il tuo telefono grazie a un accordo
con un’azienda israeliana
Esteri / Guerra di Israele contro Hamas e Hezbollah, le ultime notizie. Dall’Aia mandati di arresto per Netanyahu, Gallant e al Masri: "Crimini di guerra e contro l'umanità". Raid israeliano nel nord di Gaza: almeno 60 morti, la maggior parte sono donne e bambini
Ambiente / Cop29, i negoziati continuano ma i Paesi in via di sviluppo avvertono: “Non meno di mille miliardi di dollari”
Esteri / Ucraina: Biden sconfessa
se stesso
e invia a Kiev
anche
le mine antiuomo
Esteri / Gaza, al-Jazeera: “21 morti negli ultimi raid di Israele". Libano: 6 vittime negli attacchi dell'Idf
Esteri / Otto razzi colpiscono una base italiana dell’Unifil in Libano: nessun militare ferito
Esteri / Gli Usa vogliono obbligare Google a vendere il browser internet Chrome
Esteri / L’Ucraina bombarda per la prima volta la Russia con i missili a lungo raggio ricevuti dagli Usa
Esteri / Mar Baltico: danneggiati cavi Internet sottomarini tra Finlandia, Germania, Svezia e Lituania. Berlino: “Sabotaggio”
Esteri / Putin aggiorna la dottrina nucleare della Russia: “Possibile risposta atomica al lancio di aerei, missili o droni” contro il territorio russo