L’amnistia di Putin
Scarcerati una delle Pussy Riot e l’ex magnate accusato di evasione fiscale
Per Maria Alyokhina, membro della punk band russa Pussy Riot, l’amnistia concessa da Putin non è altro che una “trovata da Pr”. Parlando ai microfoni della televisione indipendente Dozhd Tv, l’attivista anti-Putin ha dichiarato che per lei non si tratta di un atto umanitario e che avrebbe preferito rimanere in prigione.
La legge sull’amnistia approvata la scorsa settimana dal Parlamento russo copre circa 20mila prigionieri, compresi minori, madri e invalidi. Tra questi, anche l’ex magnate e dissidente russo Mikhail Khodorkovsky, rilasciato dal carcere venerdì scorso dopo dieci anni di reclusione per evasione fiscale e frode.
Khodorkovsky avrebbe dovuto essere scarcerato il prossimo agosto, ma ha chiesto la grazia per poter assistere la madre malata di cancro. Durante una conferenza a Berlino ha dichiarato di voler rimanere fuori dalle questioni politiche, e di fare ritorno in Russia solo quando avrà la certezza di poter ripartire in qualsiasi momento e di non vedersi altre accuse a carico.