Kobe Bryant non è morto per una fatalità: la moglie denuncia la società dell’elicottero per negligenza
La moglie di Kobe Bryant denuncia le società che gestiva l’elicottero
Gli avvocati della moglie di Kobe Bryant, Vanessa Laine, hanno intentato una causa contro la società che ha utilizzato l’elicottero schiantatosi nel tragico incidente del 26 gennaio scorso, in cui il campione di basket ha perso la vita insieme alla figlia Gianna. Kobe, secondo i legali della vedova, non sarebbe morto per una fatalità.
La denuncia presso la Corte Suprema della Contea di Los Angeles si rivolge contro la Island Express Helicopters e la Island Express Holding Corp, e afferma che il pilota, uomo di fiducia di Kobe deceduto insieme a lui nell’incidente, ha agito con negligenza. La morte del campione sarebbe dunque il risultato di questa condotta.
Intanto, l’America ha dato il suo ultimo saluto a Kobe Bryant e alla figlia Gianna lunedì 24 febbraio, a poco meno di un mese dalla loro scomparsa.
Il Kobe Bryant’s Memorial Service si è tenuto allo Staples Center di Los Angeles, dove Vanessa Laine ha pronunciato commoventi parole per ricordare la sua famiglia scomparsa.
“Dio sapeva che Kobe e Gigi non avrebbero potuto stare su questa Terra uno lontano dall’altra. E così se li è portati in paradiso assieme”, ha detto la donna dal palco.
“Sono stato la sua migliore amica, la sua prima ragazza, sua moglie, il suo grande amore. Mi ha mandato un ultimo messaggio, prima di morire: voleva che ci prendessimo un po’ di tempo io e lui soltanto, senza le bimbe, per stare assieme. Non ce l’abbiamo fatta. Io ero il fuoco, lui il ghiaccio. Ma a volte anche viceversa. Era lui la metà più romantica della nostra coppia. Volevamo diventare vecchi assieme”, ha continuato Vanessa.
“Kobe, prenditi cura della tua Gigi, io penserò alle nostre altre figlie – ha proseguito -. Tutti insieme siamo ancora il team migliore. Possiate divertirvi in Paradiso fino a che non ci incontreremo ancora una volta”.
E della figlia Gianna, ha ricordato: “Era il sole. Ha illuminato i miei giorni tutti i giorni. Kobe mi diceva sempre: ‘Gigi è tutta la sua mamma: ha lo stesso fuoco dentro che hai tu, la tua personalità, il tuo sarcasmo’.
Ad accogliere la donna allo Staple Center insieme alle figlie, una calorosa standing ovation.