Caso Khashoggi, gli Usa sanzionano 17 sauditi coinvolti nell’omicidio del giornalista
Le sanzioni sono attuate sulla base della Legge globale sulla responsabilità dei diritti umani di Magnitsky, che colpisce gli autori di gravi violazioni dei diritti umani
Gli Stati Uniti hanno imposto sanzioni economiche contro 17 sauditi coinvolti nell’omicidio del giornalista dissidente Khashoggi, tra cui Saud al-Qahtani, uomo molto vicino al principe ereditario.
Le nuove misure prevedono il congelamento dei beni patrimoniali, il divieto di fare affari con imprese americane e di entrare in territorio statunitense.
“I funzionari sauditi che stiamo sanzionando sono coinvolti nel terribile omicidio di Jamal Khashoggi”, ha detto il segretario del Tesoro Usa, Steven Mnuchin.
“Questi individui che hanno brutalmente ucciso un giornalista che risiedeva e lavorava negli Stati Uniti devono affrontare le conseguenze delle loro azioni”.
Le sanzioni sono attuate sulla base della Legge globale sulla responsabilità dei diritti umani di Magnitsky, che colpisce gli autori di gravi violazioni dei diritti umani.
Pena di morte per 5 sospettati – La decisione degli Stati Uniti fa seguito alla richiesta del procuratore dell’Arabia Saudita di incriminare 11 persone per l’omicidio di Khashoggi: per i 5 ritenuti di essere gli esecutori materiali dell’uccisione, è stata chiesta la condanna a morte.
Durante una conferenza stampa a Riad, un portavoce del procuratore generale del regno, Sheikh Saud bin Abdullah al-Muajab, ha detto che Khashoggi è stato ucciso “dopo un litigio” che ha portato a una colluttazione. Il giornalista sarebbe poi stato legato e assassinato “con l’iniezione di una dose di narcotico”.
Secondo quanto riferito dalla procura generale, una squadra era stata inviata a Istanbul per riportare Khashoggi nel regno per ordine dell’ex vice capo dell’intelligence e di un ex consigliere saudita, Ahmed Al Assiri. Ai membri di questa squadra era stato ordinato di uccidere il giornalista in caso quest’ultimo non avesse accettato di tornare in Arabia Saudita.
Le autorità di Riad hanno negato che nell’omicidio sia implicato il principe ereditario, Mohammed bin Salman.
La spiegazione fornita da Riad sull’omicidio di Khashoggi però è ritenuta “insufficiente” dal ministro degli Esteri turco, Mevlut Cavusoglu, che ha insistito sul carattere “premeditato” dell’assassinio del reporter. “Riteniamo tutti questi passi positivi ma insufficienti”, ha affermato il ministro in un discorso in tv. “Vogliamo sapere dove si trova il corpo del giornalista”.