Omicidio Khashoggi, le ricerche si estendono nel bosco vicino al consolato
Le indagini sono state estese al di fuori del consolato perché si sospetta che il corpo del giornalista sia stato portato via in uno dei due furgoni che hanno lasciato l'edificio il 2 ottobre
Continuano le indagini dei funzionari turchi sull’omicidio del giornalista e dissidente saudita, Jamal Khashoggi, irreperibile dal 2 ottobre 2018 dopo essere entrato nel consolato dell’Arabia Saudita a Istanbul, in Turchia.
Dopo indiscrezioni secondo cui il corpo di Khashoggi sarebbe stato sciolto nell’acido dopo essere stato fatto a pezzi, le ricerche del team turco si sono estese al di fuori del consolato e della casa del console, comprendendo anche la foresta vicina e la città di Yalova.
La notizia è stata data dall’agenzia stampa Associated Pres, che cita un funzionario turco secondo cui il corpo del giornalista sarebbe stato portato fuori dal consolato da uno dei veicoli che sono stati visti lasciare l’edificio.
Uno si è diretto verso la foresta che si estende fuori Istanbul, mentre il secondo ha puntato verso la città nel lato sud-orientale del Mar di Marmara.
Intanto il quotidiano statunitense con cui il giornalista collaborava, il Washington Post, ha diffuso nuove foto e filmati che mostrano i membri del commando saudita accusati di aver torturato e ucciso Khashoggi.
Nei fotogrammi delle telecamere di sicurezza del consolato, come scrive per primo il giornale turco Sabah, si vede il colonnello Maher Abdulaziz Mutreb, uomo vicino al principe bin Salman, entrare nell’edificio alle 9.55 ora locale del 2 ottobre.
Altre immagini mostrano l’uomo uscire invece dalla residenza del console saudita alle 16.45, per poi recarsi all’interno di un albergo alle 17.15 e infine dirigersi verso l’aeroporto alle 17.58. L’uomo è irreperibile dal 2 ottobre.
Secondo il giornale turco Yenis Afak, invece, un altro degli uomini sospettati dell’omicidio è morto in un incidente stradale “sospetto”. Si tratta di Meshal Saad M. Albostani, tenente e membro della guardia reale.
L’ammissione di Trump: “A me sembra sia morto”
Con l’emergere di nuovi dettagli sulla sorte del giornalista scomparso, diventa innegabile anche per il Presidente americano negare la gravità di quanto accaduto il 2 ottobre nel consolato saudita.
“A me sembra sia morto. È molto triste”, ha detto Trump, aggiungendo di star aspettando i risultati delle indagini del team turco-saudita.
Intanto, il segretario di Stato, Mike Pompeo, ha incontrato il principe ereditario, Mohammed bin Salman, e gli ha dato 72 ore per risolvere il mistero legato alla morte del dissidente saudita.
L’ipotesi più probabile è che la monarchia saudita dia la colpa ai 15 agenti inviati a Istanbul per interrogare Khashoggi, accusandoli di aver abusato dei loro poteri e di aver ucciso il giornalista senza il consenso della casata regnante.
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