Kenyatta proclamato presidente, almeno undici vittime negli scontri in Kenya
La commissione elettorale ha approvato l'elezione di Kenyatta dopo le denunce di brogli dall'opposizione. Ma continuano le proteste nel paese
Il principale ente di monitoraggio delle elezioni in Kenya sabato 12 agosto ha appoggiato i risultati delle elezioni presidenziali che si sono tenute lo scorso 8 agosto e che hanno sancito la riconferma di Uhuru Kanyatta alla guida del paese.
Dopo la proclamazione Kenyatta ha espresso un appello di unità del paese.
Il leader dell’opposizione ed ex primo ministro, Raila Odinga, aveva contestato i risultati definendoli “falsi“ e sostenendo che il sistema informatico di gestione del voto fosse stato hackerato per manipolare le elezioni. Questo aveva portato a forti proteste nel paese, durante le quali sono state registrate anche alcune vittime.
Dopo la conferma della commissione elettorale sono scoppiate nuove proteste nella città occidentale di Kisumu e nella periferia della capitale Nairobi.
Durante i nuovi scontri la polizia ha ucciso almeno undici persone.
Nella notte tra l’11 e il 12 agosto nove uomini sono stati colpiti e uccisi dalla polizia a Mathare, un quartiere periferico di Nairobi, durante quella che i funzionari hanno definito “un’operazione anti-saccheggio”.
In un diverso episodio, avvenuto nella stessa zona, una giovane ragazza è stata uccisa dalla polizia che sparava “sporadici colpi” ai manifestanti. Lo riferisce l’agenzia Reuters citando un testimone.
Infine, un uomo è stato ucciso a Kisumu, dove si sono svolte altre proteste.