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Kenya, maratoneta olimpica arsa viva dal fidanzato: Rebecca Cheptegei muore per le ustioni riportate

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La vincitrice della Maratona di Padova 2022 aveva riportato ustioni sul 75 per cento del corpo. L'aggressore invece, anch'egli ricoverato con il 30% del corpo ustionato, "sta migliorando ed è stabile"

La maratoneta olimpica ugandese Rebecca Cheptegei è morta oggi in un ospedale in Kenya dove era ricoverata a seguito dell’aggressione, avvenuta il 1 settembre, da parte del suo compagno, che le aveva dato fuoco dopo averla cosparsa di benzina. La notizia è stata confermata al quotidiano locale Daily Nation dal direttore sanitario del Moi Teaching & Referral Hospital della città di Eldoret, Owen Menach, secondo cui la 33enne è deceduta alle 5,00 del mattino ora locale (le 4,00 in Italia).

L’atleta, vincitrice della Maratona di Padova 2022 e piazzatasi 44esima alla Maratona Olimpica di Parigi ad agosto, aveva riportato ustioni sul 75 per cento del corpo ed era completamente sedata dal momento del ricovero in ospedale. Malgrado gli sforzi dei medici per tenerla in vita però, ha spiegato il portavoce del nosocomio, questa mattina i suoi organi hanno ceduto.

Anche il suo aggressore, il fidanzato Dickson Ndiema Marangach, è ancora ricoverato nello stesso ospedale della contea di Uasin Gishu in cui è morta Cheptegei. L’uomo, ha fatto sapere Menach, si trova in terapia intensiva dopo aver riportato ustioni sul 30 per cento del corpo ma “sta migliorando”. Le sue condizioni, ha dichiarato il portavoce dell’ospedale, sono “stabili”.

Secondo la ricostruzione della polizia locale, domenica 1 settembre, il fidanzato si è intrufolato in casa dell’atleta a Kinyoro, nella contea occidentale di Trans Nzoia, mentre la donna si trovava in chiesa con i figli. Al suo ritorno sarebbe scoppiata una violenta lite, udita dai vicini, in merito all’acquisto del terreno su cui sorge l’edificio. Secondo i genitori, Cheptegei aveva acquisito la proprietà per restare vicina ai numerosi centri di allenamento della zona. L’uomo, che secondo le autorità locali aveva acquistato una tanica di benzina da cinque litri, avrebbe allora cosparso la compagna del liquido infiammabile, dandole fuoco.

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