Kenya, 100 morti e migliaia di sfollati per l’alluvione. L’operatore umanitario: “Comunità sconvolte”
Nell'ultimo mese le forti piogge hanno causato esondazioni e costretto migliaia di persone a lasciare le loro case
Le forti piogge dell’ultimo mese hanno provocato l’esondazione di vari fiumi nell’Africa Orientale, uccidendo almeno 100 persone e causando circa 260mila sfollati in Kenya, secondo dati diffusi dalla Croce Rossa locale giovedì 3 maggio.
A esondare in Kenya è stato il fiume Galana, che si è riversato sulle antiche pianure alluvionali, dove vivono migliaia di persone.
“Negli utlimi giorni è arrivata pioggia, così tanta che a un tratto è sparito il confine tra cielo e terra”, scrive sul suo sito l’ong Amref, attiva in Kenya da molti anni con progetti per l’infanzia.
“Gli argini del fiume non hanno tenuto ed’improvviso è stata solo acqua, acqua e fango. A migliaia sono stati improvvisamente costretti ad abbandonare le loro case. Famiglie che hanno perso tutto quello che avevano”.
“In pochi giorni circa 3mila persone sono state tratte in salvo dalle alluvioni”, racconta Arthur Mwai, operatore di Amref in Kenya.
Le autorità keniane e le organizzazioni umanitarie hanno lavorato per portare in salvo i residenti bloccati e fornire aiuti alle comunità isolate dopo settimane di forti piogge e frane.
“La risposta all’emergenza è stata finora positiva, con l’esercito kenyota che ha attivato la sua flotta aerea per recuperare e spostare le persone verso terreni più alti e presso rifugi e campi per sfollati gestiti dalle varie ong presenti sul territorio”, prosegue Arthur. “L’evento atmosferico ha chiaramente sconvolto le comunità“.
Le aree più colpite sono la zona di Madunguni (i villaggi intorno a Madunguni) che si trova nel distretto di Kakuyuni, dove risultano allagati diversi villaggi; l’area di Garashi, che si trova nella sotto-regione Magarini, oltre il fiume, e alcune parti della contea di Lamu, intorno alle aree del delta del Tana.
L’alluvione arriva mentre gran parte della popolazione si sta riprendendo dalla grave siccità del 2017, che ha minacciato milioni di persone in tutta l’Africa orientale.