La tecnica giapponese per smettere di procrastinare
Avere troppi compiti da svolgere in multitasking può generare stress e tensione. Con il metodo kanban la mente può affrontare con più serenità il lavoro
Avete la tendenza a ritardare qualsiasi compito, a vivere il lavoro come una sequenza infinita di imposizioni che vorreste sfuggire in tutti i modi? Sicuramente non siete i soli, ma esiste un metodo proveniente dal Giappone che potrebbe cambiare il vostro approccio al lavoro.
Si chiama kanban, e come spiega Quartz, è un processo di produzione sviluppato nelle industrie Toyota alla fine degli anni Quaranta, che però può essere applicato anche per le piccole attività di ogni giorno.
Kanban significa letteralmente “bacheca”, dove appendere fogli e cartellini, e a livello industriale consisteva nell’applicare cartellini a ogni prodotto per monitorare l’andamento della produzione ed evitare eccessi inutili.
Anche a livello personale, avere troppi compiti da svolgere in multitasking può generare stress e tensione, mentre con il metodo kanban la mente può affrontare con più serenità il lavoro da svolgere.
A livello pratico, queste sono le regole da seguire. Basta prendere una bacheca, una lavagna o simili, e creare tre colonne: Da fare, In corso e Fatto. Poi scrivere su post-it, magneti o simili tutti i compiti che dobbiamo svolgere (dalla spesa al lavoro da terminare), uno per cartellino, e posizionarli sulla prima colonna. In seguito, sceglierne non più di tre (possibilmente tre) e spostarli sulla colonna In corso, svolgerli, e quando avrete finito, spostarli nella colonna Fatto.
In questo modo si può evitare innanzitutto il rischio di iniziare mille progetti e non finirne nessuno. E si può poi apprezzare il piacere psicologico reale (che a livello cerebrale consiste in un afflusso di dopamina) dovuto alla sensazione di poter dire “Ho finito”.
Sono molte le aziende, le scuole e le persone che negli ultimi anni hanno adottato questa tecnica, con grandi risultati per quanto riguarda la produttività e la diminuzione dello stress.