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Trudeau vuole legalizzare la marijuana per scopi ricreativi

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Il premier canadese ha presentato un disegno di legge che dovrà passare al vaglio di Camera e Senato. Se approvata, la norma entrerà in vigore entro il primo luglio 2018

Giovedì 13 aprile, il primo ministro canadese, Justin Trudeau, ha presentato una proposta di legge che se approvata come previsto, renderà legale l’uso ricreativo della marijuana su tutto il territorio nazionale.

Già molte nazione hanno depenalizzato l’uso della marijuana, oppure hanno acconsentito alla trascrizione per uso strettamente medico o si sono impegnate ad abolire le rigide legislazioni in vigore che la rendevano di fatto illegale.

Nonostante ciò, il Canada si appresta a diventare il secondo paese, dopo l’Uruguay, ad aver legalizzato la marijuana come prodotto di consumo. Ovviamente la norma conterrà dei limiti ben precisi. 

La proposta è stata appoggiata dal partito liberale guidato da Trudeau e consente il possesso in pubblico di 30 grammi di sostanza. Inoltre, permette di coltivarne fino a quattro piante in casa per uso esclusivamente domestico. La norma riguarda tutti coloro che hanno raggiunto la maggiore età, ma con un margine di tolleranza per coloro sotto i 18 anni trovati in possesso di marijuana in modifiche quantità. Per loro non ci sarebbero conseguenze penali. Chi però viene colto a vendere la sostanza a minori potrebbe essere condannato anche a 14 anni di reclusione.  

Da tempo Trudeau aveva promesso di portare avanti la battaglia per la legalizzazione della marijuana, in linea con quanto annunciato durante la sua campagna elettorale. Il momento sembra essere arrivato, anche se sulla norma si è scatenato un acceso dibattito riguardante in particolare i limiti di età. 

In fase di compilazione della proposta di legge, il governo canadese si è avvalso della consulenza di una squadra specializzata di esperti, guidata dall’ex ministra della Salute Anne McLellan. Durante il dibattito sono emersi due aspetti importanti, uno riguardante la salute e uno la legalità. 

Il primo notava appunto come sia convinzione diffusa tra gli esperti l’opportunità di fissare a 21 anni il limite di età per il consumo legale di marijuana a scopo ricreativo, con la motivazione che il cervello continua a svilupparsi fino ai 25 anni.

Questo però sollevava perplessità in merito al secondo aspetto, quello della lotta al mercato illegale della sostanza in mano alla criminalità organizzata, tra gli obiettivi principali della legge voluta da Trudeau, oltre alla tutela dei minori nell’accesso alla sostanza. Da qui il compromesso previsto dal testo che consente alle singole province di legiferare a livello locale.

Il testo inoltre è diviso in due parti, con la prima volta a regolare l’uso a scopo ricreativo, la vendita e la coltivazione della marijuana, mentre la seconda rafforza le misure in caso di guida sotto effetto della sostanza.

L’iter è quindi avviato, aprendo così la strada per una svolta epocale in materia. Il testo dovrà ora passare al vaglio della Camera e del Senato, ma secondo le previsioni non dovrebbero esserci troppi ostacoli sul suo cammino, con la possibilità concreta che la nuova legislazione entri in vigore il primo luglio 2018.

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