Julian Assange: chi è il fondatore di WikiLeaks arrestato a Londra
JULIAN ASSANGE CHI È – Julian Assange è il fondatore di WikiLeaks. Dopo 7 anni vissuti all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador per evitare l’estradizione in Svezia, è stato arrestato a Londra la mattina dell’11 aprile 2019, dopo che il governo di Quito gli aveva revocato l’asilo politico. La polizia inglese ha dichiarato che adesso dovrà comparire il prima possibile davanti alla polizia di Westminster.
Ecco chi è Julian Assange.
Julian Assange | Chi è
Julian Assange è un giornalista e attivista australiano con cittadinanza ecuadoriana. Conosciuto in tutto il mondo soprattutto per aver fondato il sito WikiLeaks.
Classe 1971, Assange è nato a Townsville, nel Queensland. Figlio di attori di teatro, si definisce un anarchico. Programmatore informatico, ad appena 16 anni sa scrivere programmi per il Commodore 64.
Lascia la propria casa un anno dopo sposandosi e diventando padre appena maggiorenne, ma poi si separerà dalla moglie. Negli anni Ottanta entra a far parte di un gruppo di hacker. Nel 1992 gli vengono rivolti ventiquattro capi di accusa per reati di pirateria informatica.
Assange viene inizialmente condannato ma poi rilasciato per buona condotta dopo il pagamento di 2100 dollari australiani. Come detto diventa celebre essendo uno dei principali promotori del sito WikiLeaks.
Julian Assange | WikiLeaks
Il 28 novembre 2010 WikiLeaks rende pubblici oltre 251mila documenti diplomatici americani, alcuni dei quali ritenuti “confidenziali” o “segreti”. Il 18 novembre di quello stesso anno spicca un mandato d’arresto in contumacia nei suoi confronti con l’accusa di stupro, molestie e coercizione illegale.
In particolare a Julian Assange viene contestato di aver avuto rapporti sessuali non protetti con due donne, seppur consenzienti e di non aver voluto sottoporsi a controlli medici sulle malattie trasmettibili sessualmente, una condotta criminosa per la legge svedese. A denunciare Assange proprio le due ex amanti.
Julian Assange | Rischio estradizione
Il 7 dicembre 2010 Assange si presenta spontaneamente negli uffici di Scotland Yard e viene arrestato su mandato di cattura europeo. Intanto la Svezia presenta una richiesta di estradizione alle autorità inglesi, che secondo molti sarebbe una strategia per poi estradare il fondatore di WikiLeaks negli Stati Uniti, dove lo attende un processo per spionaggio.
Dopo nove giorni di carcere, Assange viene rilasciato su cauzione. Il 2 novembre 2011 l’Alta corte di Londra dà il via libera all’estradizione richiesta dalla Svezia. Nel 2012, però, la Corte Suprema britannica rigetta il ricorso contro l’estradizione. A quel punto Assange si rifugia presso l’ambasciata dell’Ecuador a Londra, chiedendo asilo politico come perseguitato.
Nell’agosto 2012 il governo di Rafael Correa concede lo status di rifugiato politico ad Assange, ritenendo plausibili le preoccupazioni del fondatore di WikiLeaks che l’estradizione in Svezia fosse in realtà un modo per consegnarlo al’America. Assange, per le sue attività, viene più volte candidato per il premio Nobel per la pace.
Nel 2015 Assange chiede protezione alla Francia ma le autorità d’oltralpe si rifiutano di aiutarlo. Nel maggio 2017 la procura svedese archivia l’accusa rimanente di stupro, ma Assange resta nell’ambasciata ecuadoriana in attesa della decisione sull’annullamento del mandato di cattura internazionale e britannico per l’accusa di non essersi presentato in tribunale a Londra dopo la cauzione.
Julian Assange | Arresto
L’11 aprile 2019 viene arrestato dalle autorità inglesi e consegnato alla giustizia britannica, dopo che il governo dell’Ecuador ha revocato il suo asilo politico. Da oltre un anno si parlava delle tensioni crescenti tra l’ambasciata ecuadoriana e Assange.
Dopo l’arresto, il presidente Moreno ha fatto sapere di aver chiesto e ottenuto garanzie alle autorità britanniche sul fatto che Assange non sarà estradato in un paese nel quale potrebbe essere vittima di tortura o pena di morte.
In America nei suoi confronti è aperta l’indagine del Grand Jury di Alexandria per la pubblicazione di documenti segreti del governo americano. Ora con l’arresto Assange rischia grosso: qualora l’Inghilterra lo estradasse negli Stati Uniti, probabilmente per lui ci sarebbe il carcere per il resto dei suoi giorni.