Icona app
Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Banner abbonamento
Cerca
Ultimo aggiornamento ore 19:47
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Immagine autore
Cavalli
Immagine autore
Antonellis
Immagine autore
Serafini
Immagine autore
Bocca
Immagine autore
Sabelli Fioretti
Immagine autore
Guida Bardi
Immagine autore
Gambino
Immagine autore
Telese
Immagine autore
Mentana
Immagine autore
Revelli
Immagine autore
Stille
Immagine autore
Urbinati
Immagine autore
Dimassi
Home » Esteri

La gaffe di Jeremy Hunt: il ministro degli Esteri britannico sbaglia la nazionalità della moglie

Immagine di copertina
Jeremy Hunt e la moglie Lucia. Credits: AFP.

Il nuovo segretario britannico per gli affari esteri è sposato con una donna cinese, ma lo dimentica

Il nuovo segretario per gli affari esteri britannico, Jeremy Hunt, si è presentato ieri al suo primo incontro ufficiale con la controparte cinese, a Pechino.

Ma il solenne incontro si è presto trasformato in una gaffe enorme per il diplomatico britannico, che ha sbagliato la nazionalità della moglie davanti alla delegazione cinese mentre ricordava la propria visita nel Paese, compiuta all’età di 19 anni.

“Mia moglie è giapponese”, ha detto Hunt parlando della compagna Lucia Guo. Salvo ricordare presto che la moglie, in realtà, è proprio cinese. “È un errore terribile da commettere”, ha ammesso lo stesso segretario subito dopo.

“Mia moglie è cinese e i miei figli sono per metà cinesi. Abbiamo anche i nonni cinesi che vivono a Xian e forti legami di famiglia in Cina”, ha cercato di recuperare il segretario, tra le risate degli altri partecipanti al colloquio.

La gaffe ricorda diverse uscite infelici del predecessore di Hunt, l’ex ministro Boris Johnson.

Johnson in passato aveva detto che Sirte, in Libia, avrebbe potuto essere “la nuova Dubai” se solo avessero “spazzato via i corpi morti”.

Durante una visita in Myanmar, ha recitato un poema di Kipling dell’epoca imperialista in un tempio buddhista, mentre un’altra volta ha pubblicamente paragonato l’Unione Europea al Terzo Reich nazista.

Un’altra volta Johnson aveva accusato l’allora presidente statunitense Barack Obama di provare “un rancore ancestrale” nei confronti della Gran Bretagna per via delle suo essere “mezzo keniota”.

Parlando, un’altra volta ancora, dell’ostilità tra i conservatori britannici e il Labour Party, Johnson aveva detto che gli sembrava di star assistendo a “un’orgia di cannibalismo e assassini in stile Papua Nuova Guinea”.

Costretto a scusarsi per l’offesa al Paese, Johnson si è espresso in modo sarcastico dicendo che non voleva insultare gli abitanti della Papua Nuova Guinea, che “sicuramente vivono delle vite domestiche molto borghesi”.

Perché Jeremy Hunt era in Cina

TPI esce in edicola ogni venerdì

Puoi abbonarti o acquistare un singolo numero a €2,49 dalla nostra app gratuita:

Hunt ha sostituito di recente Boris Johnson, ex ministro degli Esteri, esponente della corrente più euroscettica dei Tories.

Si trova in Cina per discutere di un rafforzamento dei rapporti commerciali con Pechino in vista dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea.

Altri temi che saranno discussi tra il Regno unito e la Cina sono “l’importanza del multilateralismo e del libero scambio e il modo in cui i due Paesi possono lavorare insieme sulle sfide globali come il cambiamento climatico, lo sviluppo, la sicurezza, la non-proliferazione di armi nucleari e le sanzioni delle Nazioni Unite contro la Corea del Nord”, ha detto l’ufficio di Hunt prima della sua partenza.

La Cina è coinvolta al momento in una disputa con il presidente statunitense Donald Trump, che ha recentemente lanciato nuovi dazi contro i prodotti cinesi.

Le misure prevedono tariffe del 25 per cento su diversi prodotti importati dal paese asiatico, per un valore complessivo di 34 miliardi di dollari.

Ma da Washington sono in arrivo nelle prossime settimane nuovi dazi contro la Cina che potrebbero toccare complessivamente i 500 miliardi di dollari.

Pechino si trova anche messa in difficoltà dalla Germania, che la settimana scorsa ha impedito alla compagnia energetica cinese SGCC di comprare delle azioni di un gestore di reti energetiche tedesco, motivando la scelta con “preoccupazioni relativa alla sicurezza nazionale”.

Gli ultimi aggiornamenti sulla Brexit qui.

Ti potrebbe interessare
Esteri / Turchia: Erdogan incontra per la prima volta i politici filo-curdi dopo l’annuncio del disarmo del Pkk
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Il presidente Emmanuel Macron annuncia: “A giugno la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”
Ti potrebbe interessare
Esteri / Turchia: Erdogan incontra per la prima volta i politici filo-curdi dopo l’annuncio del disarmo del Pkk
Ambiente / È uscito il nuovo numero di The Post Internazionale. Da oggi potete acquistare la copia digitale
Esteri / Il presidente Emmanuel Macron annuncia: “A giugno la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”
Esteri / Gaza: oltre 1.500 morti dalla fine della tregua, 40 solo nelle ultime 24 ore. Al-Jazeera: “19 vittime nei raid di oggi di Israele”. Idf: "Ucciso un importante esponente di Hamas". Lettera di mille riservisti israeliani contro il governo Netanyahu: “La guerra serve interessi politici e personali”. Tel Aviv minaccia licenziamenti. Il premier accusa: "Gruppo estremista marginale che vuole rovesciare l'esecutivo"
Esteri / La Cina reagisce ancora ai dazi Usa e aumenta fino all’84% le tariffe sui prodotti americani 
Esteri / Germania, sondaggio Ipsos: “L’Afd supera la Cdu: è il primo partito”
Esteri / La Russia minaccia uno "scontro diretto" con la Nato se l'Europa schiera truppe in Ucraina
Esteri / Donald Trump e le trattative sui dazi: "Tutti i paesi mi chiamano e mi baciano il c**o"
Esteri / Gaza: 1.482 vittime dal 18 marzo. Oltre 60mila bambini malnutriti. Al-Jazeera: “29 morti in un raid di Israele a Gaza City”. L’Idf: “Colpito un importante esponente di Hamas”. Indonesia pronta a dare “rifugio temporaneo” a migliaia di palestinesi feriti. Usa impongono nuove sanzioni all'Iran
Esteri / L’Ue risponde a Trump con i contro-dazi: ecco quali prodotti Usa colpiranno e quando entreranno in vigore