È morto Jalaluddin Haqqani, il fondatore della Rete Haqqani affiliata ai Taliban
Il gruppo è considerato responsabile di numerosi attacchi terroristici contro le forze afghane e contro la Nato
I Taliban hanno annunciato la morte di Jalaluddin Haqqani, il fondatore della Rete Haqqani, gruppo fondamentalista vicino agli stessi Taliban.
Haqqani si è spento dopo una lunga malattia, ma non sono stati forniti dettagli sulla data o il luogo del decesso.
Era una figura di spicco tra i miliziani in Afghanistan e aveva stretti legami sia con i Taliban sia con al Qaeda.
La Rete Haqqani è considerata responsabile di numerosi e gravi attacchi terroristici contro le forze afghane e contro la Nato avvenuti avvenuti negli ultimi anni, inclusa l’esplosione di una bomba a Kabul che provocò la morte di 170 persone.
Voci sulla morte di Haqqani, non confermate, circolavano da anni: si ritiene che il figlio, Sirajuddin, già da tempo abbia preso in mano le redini della Rete, ora operativa anche in Pakistan.
Haqqani, uno dei più noti miliziani radicali afghani, aveva preso parte ai combattimenti contro le truppe sovietiche quando occuparono l’Afghanistan negli anni Ottanta, periodo in cui fu considerato un’importante risorsa per la CIA. Negli anni Novanta, si alleò con i Taliban, che lo consideravano un “guerriero esemplare e uno tra i grandi illustri personaggi jihadisti di quest’epoca”.
Nel 2001, quando gli Stati Uniti invadono l’Afghanistan, la Rete Haqqani passò sotto il controllo del figlio, Sirajuddin, che iniziò una siginificattiva offensiva contro i soldati americani nel paese.